Sei un essere unico, con le tue luci e le tue ombre, che devono rimanere tali: la sola perfezione è l'autenticità, lontana da ogni recita.
Allegato al numero di Riza psicosomatica in edicola, troverete questo libro: Ciascuno è perfetto ma non lo sa.
Cos'è la perfezione di cui parlo? Qualsiasi idea noi abbiamo della rosa, le faremmo un grave oltraggio se le dicessimo: “Il tulipano è meglio di te”. Per quanti sforzi faccia la rosa per diventare tulipano non farà altro che distruggere la sua personalità, il suo profumo, la sua essenza. Non c’è in natura un essere che sia meglio di un altro...
Molte volte i pazienti vengono in psicoterapia per correggersi. “Sono invidiosa”, dice una signora. Oppure Francesco, che insiste dicendo “Io sono troppo timido e quindi le donne che mi piacciono, che desidero, per la mia timidezza si allontanano".
"La mia migliore amica mi dice" scrive Maria "che il mio carattere permaloso rovina i rapporti”. Se volete veramente conoscere la gioia di vivere, se volete sentirvi appagati, scrivetevi queste parole: “Io amo, adoro, sposo il mio lato in ombra”.
“Chiuda gli occhi” ho detto a un altra persona, la chiameremo Marina: “Veda bene dentro di sé la cosa che più non le piace di sé stessa”. Risponde:
“Non mi piace che io mi metto a corteggiare sempre, anche gli uomini delle mie amiche, perchè mi piace moltissimo essere guardata, che mi facciano i complimenti. Capisco che sono molto banale, però è più forte di me. Ho un amico cattolico col quale mi confido, il quale mi ha detto: questo è il tuo lato brutto, superficiale. Ogni volta che fai queste cose, confessati con te stessa e ripetiti che non dovrà accadere più e vedrai che prima o poi non accadrà più”.
Essere perfetti è stare con quel lato di te che non ti piace, amarlo, adorarlo, venerarlo. Il malessere è l’idea di una perfezione senza ombre. Anzi, ciascuno di noi ha un lato che chiameremmo brutto. Quel lato appartiene a un’energia psichica terrestre, necessaria quanto quella celeste. L'amico le diceva anche: “Ogni volta che scopri questo lato di te che non ti piace vai a fare delle buone azioni”.
Ma le buone azioni che correggono quelle che noi chiamiamo le cattive azioni, sono pessime. Perché? Perché non sono altro che tentativi di mandare via sempre di più l’ombra. Orco o strega che tu sia, l’orco e la strega devono stare insieme a te, con te. Allora l’anima, la psiche, riunisce in sé gli opposti. La coincidenza degli opposti. Si incomincia a formare quella completezza che la smette di farti recitare sempre il lato buono.
Delle persone sempre buone, diffidate. Delle persone sempre gentili, diffidate. Non è che rimuovendo o cacciando via il lato in ombra, quello davvero se ne va. No, si deposita nelle parti più profonde dell'inconscio e da lì ti attacca quando meno te lo aspetti.
“Dottore, per anni" mi dice Gilberto "mi sono davvero comportato bene. Non facevo più le cose che facevo prima. Poi un giorno tutto quello che avevo dimenticato è emerso ed è scoppiato un inferno". Questa è la via: tocca a te affrontare la tua ombra. Allora arriva la perfezione. Non la perfezione nel senso che sei una fotografia annerita dal passato, ma nel senso che sei il centro della tua contraddizione.
Il tuo brutto carattere non ti piace? Sposalo! E ogni tanto quando non lo vedi più comparire, cercalo. Non avete idea di che pace e e gioia dà sapere che in noi ci sono cose che magari non piacciono agli altri, ma che sono nostre. La terra ha bisogno di luce, ma la luce ha bisogno di terra e di ombra. Buona lettura!.
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