L'acetosa, nota anche come erba brusca, è ricca di vitamina C, fibre e ossalati, sostanze indispensabili alla salute e al buon funzionamento degli organi filtro
L'acetosa (Rumex acetosa), chiamata anche acetosella francese, erba brusca oppure ossalida, è una pianta rustica che appartiene alla famiglia delle Poligonacee. È molto diffusa nelle campagne, nei luoghi erbosi, rocciosi e si trova fino a 2500 metri di altitudine. Le sue foglie sono caratteristiche, sia per lo spessore e la consistenza che per il sapore acidulo. In realtà tutte le diverse componenti dell’acetosa (foglie, gambo e radici) hanno un sapore acre e acidulo, dovuto fondamentalmente al loro contenuto di vitamina C e di ossalati, il che fa sì che l’acetosa venga utilizzata da sempre, oltre che a scopo alimentare anche con finalità medicamentose.
L'acetosa era già conosciuta nell’antichità come pianta officinale; l'imperatore Carlo Magno ne intensificò la coltivazione nei giardini dei chiostri monastici: i medici medievali la utilizzavano per lenire peste e colera e, grazie all’alto contenuto di vitamina C, per contrastare lo scorbuto. Oggi le foglie fresche di acetosa vengono usate, in primavera, per preparare gustose insalate depurative, ma le sue notevoli proprietà diuretiche la rendono efficace anche nel trattamento dei disturbi renali ed epatici. L'acetosa ha una valida azione anche come digestivo, antisettico e antinfiammatorio, soprattutto delle mucose delle vie respiratorie in caso di infezioni e irritazioni.