La colite è un'infiammazione che colpisce il colon, ovvero un segmento dell’intestino crasso, causando dolore addominale, gonfiore e alterazioni della regolarità intestinale. A differenza della sindrome del colon irritabile (spesso erroneamente chiamata "colite" nel linguaggio comune), la colite è caratterizzata da un'infiammazione visibile delle pareti del colon, che può essere diagnosticata con esami medici specifici come colonscopia, biopsia o ecografia.
Mentre la sindrome del colon irritabile, che non mostra segni evidenti di infiammazione, è un disturbo in cui il funzionamento dell’organo non è normale, senza che però ci siano danni strutturali visibili o lesioni, nella colite l'infiammazione compromette effettivamente la struttura dell'intestino. Tutte le forme di colite, come la colite ulcerosa o la colite spastica, comportano un'infiammazione che può influire negativamente sulla qualità della vita. Riconoscere i segni di questa infiammazione e affrontarla con un trattamento adeguato è fondamentale per ridurne i sintomi e migliorare il benessere intestinale. Continua a leggere per scoprire le cause della colite e come affrontarla efficacemente.
Indice dell'articolo
Colite: le cause
Capire le cause della colite è essenziale per impostare un trattamento mirato e prevenire le recidive. Le cause possono essere diverse e variare a seconda del tipo di infiammazione che colpisce il colon. Eccole di seguito.
- Infezioni batteriche, virali e parassitarie: una delle principali cause della colite è l’infezione da parte di batteri come Escherichia coli, Salmonella o Shigella, ma anche da virus e parassiti. Questi agenti patogeni possono infiammare la parete intestinale e provocare sintomi come diarrea, dolore addominale e febbre.
- Malattie infiammatorie croniche intestinali (IBD): patologie come la colite ulcerosa e il morbo di Crohn rientrano tra le cause più serie della colite, in quanto provocano un’infiammazione cronica che può estendersi lungo tutto il colon. La colite ulcerosa, in particolare, provoca ulcere e irritazione della mucosa che riveste l’interno del colon e del retto, con sintomi persistenti e ricorrenti.
- Reazioni autoimmuni: la colite può essere causata anche da una risposta autoimmune, in cui il sistema immunitario attacca per errore i tessuti del colon, riconoscendoli come estranei. Questa reazione infiammatoria può contribuire allo sviluppo della colite ulcerosa e di altre condizioni infiammatorie intestinali.
- Fattori legati allo stress: lo stress cronico e l’ansia non sono cause dirette della colite ma possono influenzare l’equilibrio intestinale e favorire l’insorgenza di episodi infiammatori. Lo stress può infatti aggravare una colite già presente, amplificando sintomi come il dolore addominale e il gonfiore.
- Dieta e stile di vita: l’alimentazione gioca un ruolo importante nella salute del colon. Una dieta povera di fibre, ricca di grassi saturi e di alimenti irritanti e/o ultraprocessati può contribuire all’insorgenza di infiammazioni nel colon. Anche l'abuso di alcol e il fumo sono fattori di rischio che possono favorire la comparsa della colite o peggiorarne i sintomi.
- Farmaci e antibiotici: alcuni farmaci, in particolare gli antibiotici, possono alterare la flora batterica intestinale e predisporre l’organismo a episodi di colite, soprattutto se l’intestino è già vulnerabile. Anche l’uso prolungato di farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) può aumentare il rischio di irritazione intestinale.
- Carenza di vitamina D: si è osservato che spesso nelle persone con colite ulcerosa vi sono bassi livelli di tale vitamina.
Colite: il parere della medicina psicosomatica
Secondo il “Dizionario della medicina psicosomatica” delle Edizioni Riza, la colite (ma anche la sindrome del colon irritabile) è una delle patologie che meglio evidenzia come, nel corpo, “il basso” possa farsi carico di ciò che “l’alto” non riesce a elaborare, assumendo il suo ruolo. In questo caso, l'intestino (il basso) diventa il punto in cui si esprime ciò che il cervello e la psiche (l'alto) non riescono a contenere o a eliminare.
Le feci, nella colite, simboleggiano i pensieri "sporchi", ciò di cui ci si vergogna: fantasie sessuali, impulsi aggressivi, desideri contrari alla morale che la persona si è data. Questi sono i cosiddetti "bassi istinti", che non devono essere mostrati all'esterno e spesso nemmeno alla propria coscienza. Vengono quindi respinti verso il basso e poi eliminati, per non essere visti.
Tra ciò che la persona nega alla propria coscienza c’è anche la paura: paura di eventi specifici (come affrontare un esame), o uno stato di allerta cronico, tipico dei disturbi d’ansia. La scarica immediata rappresenta la riattivazione di un meccanismo arcaico, un modo per sottrarsi a una situazione percepita come pericolosa, diventando più leggeri per poter "scappare". Un approccio psicoterapico in questa situazione dovrà perciò tener conto di un “lato Ombra” del soggetto colitico, che la persona deve imparare progressivamente a incontrare, riconoscere e accettare.
Se desideri maggiori informazioni a proposito di colite e lettura psicosomatica le trovi nel volume indicato (“Dizionario della medicina psicosomatica”).
Colite: i sintomi
I sintomi della colite possono variare in intensità e tipologia a seconda della causa e della gravità dell'infiammazione. Tuttavia, esistono alcuni sintomi caratteristici che spesso segnalano la presenza di colite e aiutano a differenziarla da altre patologie intestinali. Eccoli.
- Dolore addominale: tra i sintomi principali della colite vi sono il dolore e i crampi addominali, che possono manifestarsi a intervalli regolari o intensificarsi dopo i pasti. Il dolore può essere localizzato o diffuso in tutto l'addome, in base alla zona del colon interessata dall'infiammazione.
- Diarrea: la diarrea è un sintomo frequente della colite e può essere accompagnata da urgenza intestinale e frequenti evacuazioni. In alcuni casi, la diarrea può essere intermittente, mentre nelle forme più severe può essere cronica e debilitante, impedendo una normale vita quotidiana.
- Presenza di sangue o muco nelle feci: un segnale distintivo di alcune forme di colite, come la colite ulcerosa, è la presenza di sangue o muco nelle feci. Questo sintomo indica un’infiammazione particolarmente aggressiva e richiede un intervento medico tempestivo per evitare complicazioni.
- Gonfiore e distensione addominale: la colite è spesso accompagnata da gonfiore e da una sensazione di tensione addominale, dovuti alla presenza di gas intrappolati e all'infiammazione delle pareti intestinali. Questo sintomo può peggiorare con l’assunzione di alcuni alimenti o nei momenti di forte stress.
- Febbre: nelle forme di colite causate da infezioni batteriche, virali o da infiammazioni autoimmuni, può comparire anche la febbre. La febbre segnala una risposta del corpo all'infiammazione e all'infezione e può essere più o meno elevata a seconda della gravità.
- Affaticamento e debolezza: la colite cronica può causare affaticamento, stanchezza e una sensazione di debolezza, soprattutto se accompagnata da diarrea frequente e perdita di sangue. La continua infiammazione e l’impatto sull'assorbimento dei nutrienti possono infatti portare a un calo energetico generale.
- Perdita di peso: nei casi più avanzati o quando la colite è associata a diarrea persistente, si può verificare una perdita di peso involontaria. Ciò è dovuto alla difficoltà del colon di assorbire correttamente i nutrienti, arrivando anche a malnutrizione nei casi più gravi.
I sintomi della colite possono manifestarsi isolatamente o in combinazione e, in alcuni casi, presentarsi in modo intermittente. È importante monitorarli con attenzione e consultare un medico, soprattutto se persistono o peggiorano, per una diagnosi accurata e un piano di trattamento adeguato. La tempestività nel riconoscere i sintomi della colite è fondamentale per limitare i danni dell'infiammazione e migliorare la qualità della vita di chi ne soffre.
Colite e dolore al fianco sinistro
La colite, come già detto, è spesso associata al dolore addominale, che può manifestarsi su vari lati dell'addome a seconda della zona colpita. Il dolore al fianco sinistro è però il più comune, specialmente nella colite ulcerosa, poiché questa malattia infiammatoria cronica colpisce prevalentemente il colon discendente e il retto, che si trovano appunto sul lato sinistro dell’addome. Il dolore può essere:
- costante o intermittente: alcune persone avvertono un dolore sordo e continuo, mentre altre soffrono di crampi che vanno e vengono;
- associato ai movimenti intestinali: il dolore può intensificarsi prima di evacuare e alleviarsi temporaneamente dopo aver svuotato l’intestino;
- accompagnato da altri sintomi tipici della colite: come diarrea (a volte con sangue o muco), sensazione di urgenza nell’andare in bagno, gonfiore addominale e, nei casi più gravi, febbre e perdita di peso.
Se il dolore al fianco sinistro è persistente o si associa a sintomi come febbre alta, sangue abbondante nelle feci, perdita di peso improvvisa o debolezza estrema, è importante consultare un medico. Questi sintomi possono indicare una riacutizzazione della colite o eventuali complicazioni, come un megacolon tossico (una dilatazione del colon che può diventare pericolosa).
Come si fa a capire se si soffre di colite
La diagnosi di colite richiede una combinazione di esami clinici e strumentali, poiché i sintomi da soli non bastano a identificare con precisione il tipo di infiammazione intestinale e a distinguerla da altre condizioni simili (come la sindrome del colon irritabile). Ecco i principali metodi diagnostici.
- Anamnesi ed esame fisico: il medico raccoglie informazioni dettagliate sui sintomi (come dolore addominale, diarrea, sangue nelle feci, perdita di peso) e sull’anamnesi personale e familiare (malattie del soggetto e dei familiari a lui note), per valutare l’eventuale presenza di fattori di rischio.
- Esami del sangue: questi test possono rilevare segni di infiammazione (come livelli elevati di proteina C-reattiva e VES) e anemia, che è comune nelle coliti infiammatorie croniche, come la colite ulcerosa.
- Esame delle feci: un test delle feci può identificare la presenza di infezioni batteriche, parassitarie o virali che potrebbero causare colite. Viene spesso utilizzato anche il dosaggio della calprotectina fecale, un marker dell’infiammazione intestinale.
- Colonscopia: è uno degli esami più importanti per diagnosticare la colite. Permette di visualizzare direttamente la mucosa del colon e individuare segni di infiammazione, ulcere o altre anomalie. Durante l’esame, il medico può eseguire una biopsia prelevando campioni di tessuto per un’analisi istologica.
- Biopsia intestinale: il campione prelevato durante la colonscopia viene analizzato al microscopio per confermare la presenza dell’infiammazione e identificare il tipo di colite (per esempio colite ulcerosa, colite infettiva, colite microscopica).
- Risonanza magnetica o TAC: in alcuni casi, soprattutto se si sospetta una malattia infiammatoria cronica intestinale, come la colite ulcerosa o il morbo di Crohn, può essere prescritta una risonanza magnetica dell’intestino (entero-RM) o una TAC per valutare la gravità e l’estensione dell’infiammazione.
- Ecografia addominale: può essere utile per escludere altre cause di dolore addominale e per rilevare un’infiammazione intestinale, ma non è specifica come la colonscopia.
Ogni tipo di colite ha delle caratteristiche specifiche visibili negli esami diagnostici (per esempio, la colite ulcerosa colpisce principalmente il retto e si estende verso l’alto in modo continuo, mentre il morbo di Crohn può colpire segmenti intestinali in modo disomogeneo). Una diagnosi precisa è quindi fondamentale per stabilire il trattamento più adeguato.
Come curare la colite secondo la medicina ufficiale
Il trattamento della colite dipende dalla causa, dal tipo e dalla gravità della malattia. Qui trovi i principali approcci terapeutici secondo la medicina ufficiale.
1. Farmaci antinfiammatori
- Aminosalicilati (per esempio mesalazina e sulfasalazina): sono spesso i primi farmaci usati per trattare le coliti infiammatorie croniche, come la colite ulcerosa. Agiscono riducendo l'infiammazione nel colon.
- Corticosteroidi (per esempio prednisone e budesonide): vengono usati per trattamenti a breve termine durante le fasi acute della colite ulcerosa o di altre coliti infiammatorie. Non sono indicati per l'uso a lungo termine a causa dei loro effetti collaterali.
2. Immunosoppressori
- Questi farmaci (per esempio azatioprina, metotrexato, ciclosporina), che aiutano a ridurre la risposta immunitaria, sono utili nei casi di colite ulcerosa e malattia di Crohn quando gli altri trattamenti non sono sufficienti. Tuttavia, possono avere effetti collaterali importanti e richiedono un monitoraggio regolare.
3. Farmaci biologici
- I farmaci biologici (per esempio infliximab, adalimumab, vedolizumab) sono terapie avanzate utilizzate per le coliti infiammatorie croniche resistenti ad altri trattamenti. Agiscono bloccando specifiche molecole coinvolte nell'infiammazione. Sono generalmente indicati per la colite ulcerosa moderata o grave.
4. Antibiotici
- Gli antibiotici (per esempio ciprofloxacina e metronidazolo) possono essere utilizzati per le coliti infettive o in alcuni casi di colite ulcerosa e morbo di Crohn con complicazioni. Questi farmaci aiutano a eliminare i batteri patogeni o a ridurre il rischio di infezioni associate.
5. Antidiarroici e analgesici
- Gli antidiarroici (per esempio il loperamide) possono aiutare a gestire la diarrea, ma vanno usati con cautela, specialmente nelle coliti infiammatorie. Gli analgesici, come il paracetamolo, vengono invece utilizzati per il controllo del dolore. Ricordiamo anche che è meglio evitare l'uso di farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) come l'ibuprofene, poiché possono peggiorare i sintomi.
6. Chirurgia
- Nei casi più gravi, come colite ulcerosa refrattaria ai farmaci o complicazioni (come megacolon tossico, perforazione), può essere necessario un intervento chirurgico.
Colite: i rimedi naturali
In caso di colite (intesa come infiammazione del colon) alcuni rimedi naturali possono aiutare a ridurre l'infiammazione, alleviare i sintomi e favorire il benessere intestinale. Tuttavia, è importante ricordare che questi rimedi non sostituiscono il trattamento medico, soprattutto nelle forme gravi. Ecco alcuni rimedi naturali comunemente utilizzati per la colite.
1. Curcuma
- Proprietà: la curcuma, o meglio la curcumina, il suo principio attivo, è nota per le sue proprietà antinfiammatorie e antiossidanti.
- Modalità di assunzione: la curcuma può essere assunta sotto forma di integratore (in capsule o compresse). La dose di curcumina suggerita è di solito tra 500 e 2000 mg al giorno, ma è meglio seguire le indicazioni riportate sul prodotto o i consigli del medico, poiché le dosi possono variare.
- Nota: la curcumina viene assorbita meglio se assunta con grassi buoni, abbinando per esempio un integratore di Omega 3.
2. Omega 3 da olio di pesce
- Proprietà: gli acidi grassi Omega 3 (EPA e DHA) presenti nell'olio di pesce hanno un effetto antinfiammatorio naturale e possono contribuire a ridurre l'infiammazione della mucosa intestinale.
- Modalità di assunzione: gli integratori di olio di pesce sono disponibili in capsule o liquido. La dose consigliata varia, ma generalmente è di 1-3 grammi al giorno di EPA e DHA combinati.
- Nota: verificare con il medico se si assumono altri farmaci, poiché gli Omega 3 possono avere un effetto anticoagulante.
3. Aloe vera
- Proprietà: l'aloe vera è nota per le sue proprietà lenitive e antinfiammatorie e può aiutare a ridurre l’irritazione della mucosa intestinale.
- Modalità di assunzione: si può assumere il succo di aloe vera puro, evitando assolutamente quello contenente aloina (un principio lassativo irritante). In genere, si consiglia di iniziare con 1-2 cucchiai al giorno, aumentando gradualmente fino a circa 50-100 ml al giorno, seguendo le indicazioni del produttore.
- Nota: consulta il medico prima di assumerla, poiché in alcuni casi può avere un lieve effetto lassativo.
4. Probiotici
- Proprietà: i probiotici favoriscono un buon equilibrio della flora intestinale e possono contribuire a ridurre i sintomi della colite infiammatoria, in particolare riequilibrando i batteri buoni nell’intestino.
- Modalità di assunzione: sono disponibili come integratori in capsule o in polvere. È consigliabile scegliere ceppi specifici come Lactobacillus e Bifidobacterium, che si sono dimostrati benefici per la salute intestinale. La dose varia, ma spesso si parte da 5-10 miliardi di CFU (colonie formanti unità) al giorno.
- Nota: per la colite ulcerosa, il medico potrebbe raccomandare ceppi specifici.
5. Semi di psillio
- Proprietà: i semi di psillio (o meglio, la fibra solubile che contengono) possono aiutare a regolarizzare il transito intestinale e a rendere le feci più morbide, riducendo l'irritazione del colon.
- Modalità di assunzione: si può iniziare con un cucchiaino di polvere di psillio sciolto in un bicchiere d'acqua una volta al giorno, aumentando gradualmente secondo tolleranza e necessità.
- Nota: è essenziale bere molta acqua, poiché lo psillio assorbe acqua e può peggiorare la stitichezza se non si beve a sufficienza.
6. Camomilla
- Proprietà: la camomilla ha proprietà antinfiammatorie, antispasmodiche e calmanti, che possono aiutare a ridurre il dolore e la tensione muscolare nel colon.
- Modalità di assunzione: si può bere una tisana di camomilla 2-3 volte al giorno, usando 1-2 cucchiaini di fiori secchi per una tazza di acqua calda. Lasciare in infusione per circa 5-7 minuti, quindi filtrare e bere.
- Nota: la camomilla è generalmente sicura, ma in alcuni casi può causare reazioni allergiche. Attenzione quindi a valutare la propria sensibilità individuale.
7. Boswellia serrata
- Proprietà: la boswellia è una pianta con proprietà antinfiammatorie, spesso utilizzata per il trattamento di malattie infiammatorie croniche.
- Modalità di assunzione: generalmente si assume in capsule, seguendo le indicazioni del prodotto (di solito tra 300 e 500 mg, da assumere 2-3 volte al giorno).
- Nota: la boswellia può interagire con alcuni farmaci, quindi è consigliabile consultare un medico prima dell'uso.
8. LIquirizia deglicirrizinata
- Proprietà: la liquirizia deglicirrizinata ha proprietà antinfiammatorie e lenitive per la mucosa gastrointestinale.
- Modalità di assunzione: si può assumere sotto forma di compresse masticabili, seguendo le dosi indicate sul prodotto. Di solito, si prendono 1-2 compresse prima dei pasti.
- Nota: la versione DGL (senza glicirrizina) è preferibile, poiché riduce il rischio di effetti collaterali sulla pressione sanguigna.
Può essere utile anche un’integrazione con vitamine e minerali
- Nei casi di carenze nutrizionali causate da malassorbimento o perdita di sangue, possono essere necessari integratori di ferro, vitamina B12, vitamina D e calcio, da assumere sotto il controllo medico. Anche un’integrazione di vitamina D3 con il Lactobacillus Reuteri (5 gocce del mix in poca acqua una volta al giorno) può essere assai utile in questi casi e non ha alcun effetto collaterale.
La colite e i rimedi della nonna
I rimedi della nonna per la colite si basano su alimenti e rimedi naturali che hanno proprietà lenitive e antinfiammatorie. Vengono spesso utilizzati per alleviare i sintomi e migliorare il benessere intestinale, anche se non sostituiscono il trattamento medico. Ecco alcuni dei rimedi tradizionali più popolari.
1. Decotto di malva
- Proprietà: la malva è nota per le sue proprietà emollienti e antinfiammatorie. Inoltre, aiuta a ridurre l'irritazione della mucosa intestinale e favorisce la regolarità.
- Preparazione e utilizzo: per preparare il decotto, fai bollire molto lentamente un cucchiaio di fiori e foglie di malva in una tazza d'acqua per circa 3 minuti. Filtra e bevi una o due volte al giorno.
- Nota: la malva è generalmente sicura, ma è sempre bene iniziare con piccole quantità per vedere come reagisce il corpo.
2. Decotto di finocchio
- Proprietà: il finocchio ha proprietà carminative e digestive, che aiutano a ridurre i gonfiori e il dolore associati alla colite.
- Preparazione e utilizzo: fai bollire un cucchiaino di semi di finocchio in una tazza d'acqua per 3-5 minuti. Filtra e bevi dopo i pasti.
- Nota: il finocchio è sicuro per la maggior parte delle persone e può essere assunto quotidianamente come bevanda digestiva.
3. Succo di patata cruda
- Proprietà: il succo di patata cruda è un rimedio naturale che si dice abbia proprietà lenitive per lo stomaco e l'intestino. È considerato utile in caso di gastrite e colite.
- Preparazione e utilizzo: grattugia una patata cruda, filtra il succo ottenuto attraverso una garza e bevi subito. Se ne assume una piccola quantità, come un cucchiaio o due, preferibilmente prima dei pasti.
- Nota: è essenziale utilizzare solo patate fresche e mature, senza germogli o parti verdi, che possono essere tossici.
4. Semi di lino
- Proprietà: i semi di lino sono ricchi di mucillagini, che aiutano a lubrificare e proteggere la mucosa intestinale, riducendo l'infiammazione.
- Preparazione e utilizzo: lascia in ammollo un cucchiaino di semi di lino in una tazza d'acqua per una notte. La mattina seguente, bevi il liquido vischioso che si è formato, evitando l’ingestione dei semi.
- Nota: è importante bere molta acqua durante il giorno affinché le fibre solubili possano svolgere al meglio il loro compito.
5. Acqua e limone
- Proprietà: bere un bicchiere di acqua tiepida con il succo di mezzo limone al mattino può aiutare a stimolare la digestione e a promuovere un intestino sano.
- Preparazione e utilizzo: spremi mezzo limone in un bicchiere di acqua tiepida e bevi a stomaco vuoto. Se ti sembra troppo acido, allungalo con una quantità maggiore di acqua.
- Nota: il limone ha un effetto alcalinizzante sul corpo e può aiutare a bilanciare i livelli di pH, ma in alcuni casi può non essere tollerato in presenza di acidità di stomaco.
6. Olio extravergine d’oliva
- Proprietà: l'olio extravergine d'oliva ha proprietà antinfiammatorie e può lenire la mucosa intestinale irritata.
- Preparazione e utilizzo: assumi un cucchiaino di olio extravergine d’oliva al mattino a digiuno, o usalo come condimento a crudo nei tuoi pasti.
- Nota: per beneficiare al massimo delle sue proprietà, è meglio usare un olio extravergine d'oliva di alta qualità.
7. Polvere di argilla verde ventilata
- Proprietà: l’argilla verde è nota per le sue proprietà adsorbenti e antinfiammatorie, utili per alleviare le irritazioni e calmare il tratto digestivo.
- Preparazione e utilizzo: sciogli mezzo cucchiaino di argilla verde in un bicchiere d'acqua la sera, mescola bene e lascia riposare per tutta la notte. Al mattino, bevi solo l'acqua sopra il sedimento.
- Nota: è importante non bere l’argilla stessa, ma solo l’acqua sopra, e usare questo rimedio per brevi periodi.
Colite: la dieta giusta per disinfiammare l’intestino
Una dieta antinfiammatoria può svolgere un ruolo cruciale nella gestione della colite, contribuendo a ridurre l'infiammazione e a migliorare la salute intestinale. Ecco le indicazioni pratiche di base.
1. Alimenti da evitare
- Cibi processati: limita l'assunzione di cibi altamente processati, che spesso contengono zuccheri aggiunti, grassi trans e additivi chimici.
- Zuccheri aggiunti: vanno evitati anche zuccheri aggiunti, come saccarosio e fruttosio, perché possono contribuire all'infiammazione e al peggioramento dei sintomi.
- Grassi saturi e trans: evita i grassi saturi presenti in carni rosse, latticini interi e alimenti fritti. I grassi trans, spesso presenti nei cibi confezionati, dovrebbero essere eliminati del tutto perché sono nocivi per l’intero organismo.
- Alimenti piccanti e irritanti: alcune persone con colite possono trovare che alimenti piccanti, caffeina e alcolici peggiorino i sintomi. Per questo è importante monitorare le proprie reazioni a questi alimenti.
2. Alimenti da preferire
- Frutta e verdura: scegli frutta e verdure ricche di antiossidanti, come mirtilli, spinaci, carote e broccoli. Questi alimenti possono aiutare a ridurre l'infiammazione.
- Grassi buoni: ottimi quelli di olio extravergine d'oliva, avocado e noci. Anche gli acidi grassi Omega 3, presenti in pesci grassi come salmone e sgombro, sono particolarmente efficaci contro le infiammazioni.
- Cereali integrali: opta per cereali integrali come quinoa, farro e avena, che forniscono fibra e nutrienti essenziali. La fibra è utile per promuovere la salute intestinale.
- Proteine magre: includi nella tua alimentazione fonti di proteine magre, come pollo, pesce, legumi e tofu, perché forniscono nutrienti senza caricare l’organismo di grassi saturi.
- Spezie: utilizza curcuma e zenzero, note per le loro proprietà antinfiammatorie. Possono essere aggiunte a piatti e bevande per migliorarne il sapore e contribuire al benessere.
3. Mantenersi idratati è importante
Cerca di idratarti correttamente perché bere le giuste quantità di acqua (1,5-2 litri al giorno) può aiutare a mantenere il sistema digestivo, intestino compreso, in buona salute.
4. Frazionare i pasti per digerire meglio
Fai pasti più piccoli e frequenti in modo da ridurre la pressione sull'intestino e facilitare la digestione.
5. Monitorare le reazioni individuali agli alimenti
Tieni un diario alimentare: prendere nota di ciò che si mangia e delle eventuali reazioni agli alimenti ingeriti può essere utile per identificare quali alimenti possono scatenare o alleviare i sintomi. Ogni persona è unica, e ciò che funziona per una potrebbe non funzionare per un’altra. Ricorda inoltre che adottare una dieta antinfiammatoria può richiedere tempo e pazienza, ma con l'attenzione ai cibi e una buona pianificazione è possibile migliorare significativamente il benessere intestinale e ridurre i sintomi della colite.
Esperta di erbe officinali e alimentazione. È direttore responsabile di Curarsi Mangiando, Le Ricette PerdiPeso e Le Ricette della Salute delle Edizioni Riza