Ritenzione idrica: cos’è, sintomi, cause e come eliminarla
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Ritenzione idrica: cos’è, sintomi, cause e come eliminarla

Ritenzione idrica: scopri quali sono le caratteristiche, i sintomi, le cause, i rimedi e cosa mangiare per eliminare questo fastidioso inestetismo della pelle

La ritenzione idrica è un disturbo molto comune, con una prevalenza maggiore nelle donne, specialmente dopo i 50 anni, a causa del calo ormonale tipico della menopausa. Tuttavia, anche le donne più giovani possono soffrire di questa condizione, manifestando gonfiore in aree come gambe, glutei e addome. Per contrastare l'inestetismo e favorire il drenaggio dei liquidi in eccesso, è fondamentale stimolare il sistema linfatico e i reni, migliorare lo stile di vita e controllare il peso corporeo. In questo articolo esploreremo rimedi naturali e consigli utili per recuperare benessere e leggerezza.
 

Indice dell'articolo

Ritenzione idrica: cos’è

La ritenzione idrica è una condizione in cui l’organismo accumula liquidi tra le cellule, in particolare nei tessuti. Questo fenomeno porta al gonfiore localizzato, noto come edema, che solitamente colpisce aree predisposte ad accumulare grasso, come pancia, cosce e glutei.

I fattori che contribuiscono alla ritenzione idrica includono squilibri ormonali, abitudini alimentari sbagliate, sedentarietà e disfunzioni nella circolazione venosa e linfatica. Queste alterazioni non solo rallentano il drenaggio dei liquidi, ma favoriscono anche l’accumulo di tossine nei tessuti, danneggiando il metabolismo cellulare e riducendo l’apporto di ossigeno e nutrienti.

Se associata al sovrappeso, la ritenzione idrica può ulteriormente rallentare il metabolismo, rendendo più difficile perdere peso.

Ritenzione idrica: sintomi

Il primo sintomo della ritenzione idrica è un gonfiore anomalo, chiamato edema, che può manifestarsi in diverse aree del corpo, come gambe, caviglie, mani e addome. Questo gonfiore è spesso accompagnato da una sensazione di pesantezza e tensione nella zona interessata, e può essere il primo stadio della cellulite, anche se le due condizioni, pur sovrapponendosi, sono distinte.

Man mano che il gonfiore progredisce, si formano noduli che diventano visibili, dando origine alla pelle a "cuscinetto" tipica della cellulite. La ritenzione idrica può anche causare stanchezza, difficoltà nei movimenti e un aumento delle dimensioni nelle zone gonfie. Inoltre, può portare a sbalzi di peso improvvisi dovuti al ristagno dei liquidi e a capillari in evidenza in caso di insufficienza venosa.

Ritenzione idrica: il test per capire se trattieni liquidi 

Come capire se soffri di ritenzione idrica? Ecco alcuni segnali a cui fare attenzione, che potrebbero indicare che il tuo corpo sta accumulando liquidi nei tessuti. Se riconosci due o più di questi sintomi, potrebbe essere il momento di agire.

  • Fluttuazioni di peso improvvise: un cambiamento rapido nel peso potrebbe essere dovuto al ristagno di liquidi nel corpo, piuttosto che a un vero aumento di peso.
  • Gonfiore delle palpebre o occhiaie evidenti: un gonfiore delle palpebre o attorno agli occhi è spesso un segno visibile di ritenzione idrica, soprattutto al risveglio.
  • Mancanza di sete: quando il corpo trattiene troppi liquidi, non invia il segnale di sete. Tuttavia, potresti notare la lingua patinata di bianco e la bocca asciutta.
  • Presenza di “fovea”: quando premi delicatamente la pelle sulla gamba, se resta un’impronta bianca visibile per qualche secondo è un segno tipico di ritenzione idrica (questo fenomeno è per l’appunto noto come “fovea”).
  • Disturbi intestinali e cefalea: in alcuni casi, la ritenzione idrica può essere associata a stipsi e mal di testa ricorrenti, soprattutto se c'è anche una disfunzione nel sistema linfatico e venoso.

Ritenzione idrica: cause 

La ritenzione idrica può essere provocata da diverse cause, spesso legate a disfunzioni del corpo o a fattori esterni. Ecco le principali.

  • Problemi renali, cardiaci ed epatici: quando i reni, il cuore o il fegato non funzionano correttamente, possono compromettere il drenaggio dei liquidi, causando il loro accumulo nei tessuti.
  • Disfunzioni della tiroide: una tiroide iperattiva o ipoattiva può alterare il metabolismo e influire sulla ritenzione idrica.
  • Sovrappeso e obesità: l’adipe può aumentare il rischio di ritenzione idrica, in quanto il tessuto adiposo in eccesso ostacola la circolazione e provoca un accumulo di liquidi.
  • Alterazioni ormonali: squilibri ormonali dovuti a sindrome premestruale, premenopausa, menopausa, gravidanza e allattamento sono frequenti cause di ritenzione idrica, poiché comportano fluttuazioni ormonali che influenzano la ritenzione dei liquidi.
  • Abuso di sale: un consumo eccessivo di sale può alterare l'equilibrio idrico del corpo, favorendo la ritenzione dei liquidi.
  • Assunzione di farmaci: per esempio, i corticosteroidi possono contribuire, come effetto collaterale, alla ritenzione idrica.
  • Indumenti troppo aderenti: l’uso di abiti che ostacolano la circolazione sanguigna e linfatica può rallentare il drenaggio dei liquidi, favorendone l’accumulo.
  • Stress fisico e cambiamenti ambientali: situazioni stressanti, come cambiamenti nell’ambiente lavorativo, o uno stile di vita frenetico, possono causare alterazioni ormonali che peggiorano la ritenzione idrica.
  • Insonnia e disturbi del sonno: la mancanza di riposo può compromettere la capacità del corpo di bilanciare i liquidi, peggiorando il problema.
  • Consumo eccessivo di alcol, caffè e fumo: può alterare il metabolismo dei liquidi, impedendo al corpo di eliminare correttamente i liquidi in eccesso.

Ci sono 4 tipologie di ritenzione idrica

Esistono quattro tipologie di ritenzione idrica, che si differenziano in base alle cause sottostanti. Eccole di seguito.

  1. Ritenzione idrica alimentare: questa tipologia è causata da una dieta ricca di sale o da intolleranze alimentari. Quando si consuma troppo sale, il corpo trattiene acqua per bilanciare l’elevato contenuto di sodio. Anche le persone che soffrono di intolleranze alimentari, come quella al lattosio o al glutine, possono sperimentare gonfiore e ritenzione di liquidi.
  2. Ritenzione idrica circolatoria: è dovuta a disfunzioni del sistema venoso e linfatico, come l'insufficienza venosa cronica o il linfedema. La circolazione sanguigna e linfatica compromessa impedisce ai liquidi di essere drenati correttamente, provocando gonfiore soprattutto a livello delle gambe e delle caviglie.
  3. Ritenzione idrica iatrogena: si sviluppa come effetto collaterale dei farmaci, come gli antinfiammatori, i cortisonici, la terapia ormonale sostitutiva (spesso prescritta in menopausa) e la pillola contraccettiva. L’uso prolungato di questi farmaci può interferire con l’equilibrio idrico del corpo, causando la ritenzione dei liquidi.
  4. Ritenzione idrica secondaria: è il risultato di patologie sottostanti come insufficienza renale o cardiaca, malattie del fegato o della vescica e ipertensione arteriosa. Queste condizioni compromettono la capacità dell’organismo di eliminare i liquidi, portando a un loro accumulo nei tessuti.

Le conseguenze della ritenzione idrica

La ritenzione idrica può comportare diverse conseguenze per il corpo, che vanno oltre il semplice aspetto estetico. Innanzitutto, può compromettere la circolazione sanguigna e linfatica, rallentando il ritorno venoso e aumentando la pressione sulle vene. Questo può portare a problemi come varici, insufficienza venosa o, nei casi più gravi, trombosi. Il ristagno dei liquidi nei tessuti ostacola inoltre il corretto scambio di ossigeno e nutrienti a livello cellulare, indebolendo il metabolismo e rallentando i processi di recupero e rigenerazione del corpo.

A lungo andare, la ritenzione idrica può influire anche sulla funzionalità di organi vitali, come i reni e il cuore. Quando la ritenzione è associata a patologie preesistenti, come insufficienza renale o cardiaca, può aggravarne i sintomi e portare a complicazioni più gravi, come disidratazione o difficoltà respiratorie. Sebbene la ritenzione idrica, di per sé, non sia sempre una condizione grave, è fondamentale monitorarne i sintomi e adottare misure preventive per evitare complicazioni a lungo termine.

Ritenzione idrica: la visione psicosomatica

La ritenzione idrica, in un’ottica psicosomatica, rappresenta una staticità emotiva. Non si tratta di sedentarietà, perché la persona può comunque essere molto attiva, viaggiare e lavorare, ma avere una vita sentimentale ed emotiva statica e piatta, sentendosi intrappolata in una routine monotona o in situazioni da cui sembra difficile uscire.

Se il corpo trattiene i liquidi nello stesso modo in cui trattiene le emozioni, significa che viene esercitato un eccessivo controllo, non si esprimono liberamente le emozioni, ma anche le passioni, i bisogni o le contrarietà. Questo non vuol dire cedere a tutte le emozioni, ma piuttosto riconoscere che alcuni stati d’animo si stanno accumulando dentro. Per vincere la ritenzione idrica è bene iniziare a riconnettersi col proprio mondo interiore, individuare quali sono le emozioni in stasi e lasciarle fluire.

Ritenzione idrica e alimentazione

La ritenzione idrica è strettamente influenzata dall’alimentazione. Scegliere i cibi giusti può fare una grande differenza per ridurre i ristagni di liquidi, eliminare gli edemi e mantenere i risultati a lungo.

I cibi sì

  • Frutta e verdura fresca: privilegia alimenti ricchi di acqua, come cetrioli, anguria, finocchi e zucchine, che aiutano a idratarti e a favorire la diuresi, favorendo il drenaggio dei liquidi. Inoltre, agrumi e frutti di bosco, grazie alla vitamina C e ai flavonoidi che contengono, supportano la salute del microcircolo, migliorando la circolazione sanguigna.
  • Alimenti ricchi di potassio: banane, avocado, spinaci e patate dolci sono ottime fonti di potassio. Questo minerale aiuta a contrastare gli effetti dannosi del sodio e a mantenere l’equilibrio idrico nel corpo, prevenendo la ritenzione idrica.
  • Cereali integrali: avena, farro e riso integrale contribuiscono a regolare i livelli di zucchero nel sangue e migliorano la digestione, riducendo gonfiori e ristagni.
  • Proteine magre: carni bianche, pesce, uova, legumi e soia (e i suoi derivati, come tofu e tempeh) sostengono la massa muscolare senza sovraccaricare il corpo con grassi saturi, evitando così ulteriori ristagni di liquidi.

I cibi no

  • Cibi ricchi di sale: riduci al massimo il consumo di alimenti altamente salati, come snack confezionati, salumi, formaggi stagionati e cibi pronti. L’eccesso di sodio è una delle principali cause della ritenzione idrica, poiché il sodio trattiene l’acqua nei tessuti. Per insaporire i piatti senza usare il sale, usa erbe aromatiche e spezie, che hanno proprietà digestive, antinfiammatorie e depurative. I livelli di assunzione di sodio raccomandati dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) sono pari a 2 g, corrispondenti a 5 g di sale (circa un cucchiaio da tè), al giorno.
  • Zuccheri raffinati: dolci, bevande zuccherate e carboidrati raffinati aumentano l’infiammazione e il gonfiore, favorendo la ritenzione idrica.
  • Cibi fritti e grassi saturi: evita alimenti come patatine fritte, carni grasse, prodotti industriali e margarina, che rallentano il metabolismo e favoriscono l’accumulo di tossine e grasso corporeo, aumentando la ritenzione idrica.
  • Bevande alcoliche e gassate: l’alcol e le bibite zuccherate, pur avendo inizialmente un effetto diuretico, possono disidratare e sovraccaricare il fegato, ostacolando il corretto drenaggio dei liquidi e contribuendo a peggiorare la ritenzione idrica.

Ritenzione idrica: cosa bere per drenare il corpo

Per contrastare la ritenzione idrica è fondamentale idratarsi adeguatamente: bevi almeno 1,5-2 litri di acqua minerale naturale al giorno. Una corretta idratazione aiuta a stimolare il sistema linfatico, favorendo l’eliminazione dei liquidi in eccesso. Inoltre, puoi integrare nella tua routine bevande con un’azione drenante e depurativa, che sono utili per ridurre l'accumulo di acqua nei tessuti.

Un'ottima soluzione è il decotto di radice di ortica, noto per le sue proprietà depurative e drenanti. Consumalo al mattino a digiuno per iniziare la giornata purificando l’organismo. La radice essiccata di ortica è facilmente reperibile in erboristeria ed è pronta per l'uso. Preparare il decotto è semplice: metti 3 grammi di radice in 250 ml di acqua, porta il tutto a ebollizione e lascia sobbollire a fiamma bassa per circa 15 minuti, così da estrarne al meglio i principi attivi. Bevi il decotto senza dolcificarlo per beneficiare al massimo delle sue proprietà.

Dopo circa 10 minuti dal decotto, puoi fare colazione con una fetta biscottata integrale, un po’ di ricotta magra e una manciata di frutti di bosco. Questi ultimi, grazie al loro contenuto di rutina (un flavonoide noto per migliorare la permeabilità dei capillari), aiutano a stimolare il microcircolo e a prevenire la formazione di edemi, contribuendo ulteriormente a ridurre i ristagni di liquidi.

Inoltre, potresti prendere in considerazione altre bevande drenanti come il tè verde, che è ricco di antiossidanti, o la linfa di betulla, nota per le sue proprietà depurative. Bere 3 tazze di tè verde e un bicchiere di linfa di betulla durante la giornata può contribuire ulteriormente al drenaggio dei liquidi.

Ritenzione idrica: i rimedi naturali per eliminarla 

La Natura ci offre numerosi alleati per il trattamento della ritenzione idrica. Per ciascuno dei suoi fattori scatenanti, esistono infatti rimedi naturali che si sono dimostrati efficaci nell’agire in profondità sul problema, favorendo il drenaggio dei liquidi, migliorando la circolazione e depurando l’organismo. Tra i più efficaci troviamo le piante officinali, che possono essere assunte sotto forma di tisane, decotti o integratori alimentari.

  • Un rimedio fitoterapico particolarmente indicato per stimolare la diuresi e depurare il corpo è il sambuco, una pianta ricca di bioflavonoidi e vitamine, con proprietà antiossidanti e drenanti. Il sambuco è disponibile in capsule, da assumere una o due volte al giorno con acqua, durante i pasti.
  • Altre piante molto efficaci sono il tarassaco e la betulla, note per le loro proprietà diuretiche, depurative ed epatoprotettive. Per preparare un decotto, metti 2 cucchiaini di un preparato a base di queste erbe secche in 150 ml di acqua, porta a ebollizione, filtra e bevi senza zuccherare.
  • Un altro rimedio naturale è la pilosella, che ha una potente azione drenante, riducendo i gonfiori e depurando le vie urinarie. La pilosella è disponibile in capsule (da sola o in mix con altri rimedi drenanti), da assumere una o due volte al giorno durante i pasti. In alternativa, puoi assumere la tintura madre di pilosella: 25 gocce da prendere due o tre volte al giorno, lontano dai pasti, in poca acqua.
  • Anche l'equiseto si distingue per la sua capacità di eliminare le scorie metaboliche, favorire il drenaggio linfatico e rinforzare le ossa grazie al suo contenuto di minerali. Puoi assumerlo sotto forma di estratto secco, preparare un decotto con le radici (2 cucchiai da far bollire in mezzo litro d’acqua), oppure sciogliere la polvere in acqua o in una bevanda calda, a piacere.
  • Infine, anche la vite rossa è un rimedio eccellente per migliorare l’insufficienza venosa e linfatica, contrastando la sensazione di pesantezza alle gambe. Per preparare l’infuso, metti uno o due cucchiaini di foglie di vite rossa in 150 ml di acqua calda; lascia in infusione per circa 7 minuti, filtra e bevi.

Ritenzione idrica: come contrastarla con massaggi e impacchi 

La ritenzione idrica si può contrastare anche esternamente, mediante massaggi, creme, oli naturali e impacchi che stimolano l’espulsione dei liquidi trattenuti nei tessuti, migliorano la circolazione sanguigna e linfatica e minimizzano edemi, gonfiori e flaccidità della pelle. Tra i prodotti più indicati troviamo creme a base di caffeina o centella asiatica, oli essenziali di cipresso, arancio, limone o rosmarino (ottimi per massaggi drenanti) e impacchi con fanghi ricchi di alghe o argilla verde.

Utilizza l’automassaggio nella tua routine di bellezza 

Tra i trattamenti più utili per combattere la ritenzione idrica troviamo il massaggio, caratterizzato da movimenti lenti e leggeri, che stimola il sistema linfatico, favorendo l’eliminazione dei liquidi in eccesso e migliorando la circolazione. È indicato per ridurre i gonfiori su gambe, glutei e caviglie.

Il massaggio non solo aiuta a drenare i liquidi, ma migliora anche la tonicità e l’elasticità della pelle, con una generale azione ringiovanente e una maggiore connessione con il proprio corpo. Anche se affidarsi alle mani esperte di un professionista è sempre la via consigliata, è comunque utile imparare alcune tecniche da mettere in pratica da soli a casa.

  • Il massaggio va effettuato usando un olio vegetale o una crema che, oltre a facilitare l’esecuzione delle manovre, apporti sostanze attive che aiutino a combattere la ritenzione idrica. Inoltre, si possono aggiungere anche oli essenziali dalle proprietà drenanti e anticellulite. 
  • Le manovre devono essere leggere e delicate, quindi non troppo energiche.
  • Il massaggio va svolto su gambe, cosce, glutei o addome con scivolamenti leggeri delle mani per distribuire il prodotto dal basso verso l’alto, facendo pressioni con il palmo della mano accompagnate da movimenti rotatori e impastamenti, afferrando delicatamente la pelle con entrambe le mani.
  • Se vuoi puoi utilizzare spazzole e guanti appositi per potenziare l’azione anti ritenzione del massaggio, ideali da usare sotto la doccia per riattivare la circolazione e combattere gli accumuli adiposi. 

Il fango al rosmarino anti ristagni

Un trattamento efficace contro la ritenzione idrica è il fango al rosmarino, ideale per ridurre gonfiori e ristagni localizzati. Il rosmarino è noto per le sue proprietà stimolanti sulla circolazione periferica, grazie ai suoi oli essenziali che favoriscono il microcircolo e l’eliminazione dei liquidi in eccesso.

Per preparare un fango al rosmarino mescola dell’argilla verde ventilata con un infuso concentrato di rosmarino, ottenuto facendo bollire un paio di rametti freschi in mezzo litro d’acqua per 10 minuti. Una volta raffreddato, aggiungi l’infuso a 3-4 cucchiai di argilla (quanto basta a ottenere una consistenza cremosa) e aggiungi anche qualche goccia di olio essenziale di arancio. Applica il fango sulle zone interessate, avvolgi con pellicola trasparente e lascia agire per circa 20-30 minuti prima di risciacquare con acqua tiepida e asciugare con delicatezza.

Si ricorda che occorre sempre valutare caso per caso la tolleranza a questo tipo di trattamento, soprattutto in presenza di capillari dilatati.

L’impacco riattivante al caffè

Il caffè, grazie al suo elevato contenuto di caffeina, è un potente alleato contro la ritenzione idrica e la cellulite. La caffeina stimola la microcircolazione, favorisce il drenaggio dei liquidi in eccesso e promuove la mobilizzazione dei grassi accumulati nei tessuti.

Per realizzare un impacco al caffè, mescola 2 cucchiai di fondi di caffè con una quantità sufficiente di olio di mandorle dolci per ottenere un composto omogeneo. Applica l’impacco sulle zone critiche, come cosce, glutei o addome, e massaggia delicatamente con movimenti circolari. Avvolgi la zona con pellicola trasparente e lascia agire per circa 20-30 minuti. Al termine, risciacqua con acqua tiepida e, se possibile, concludi con un getto di acqua fredda per tonificare ulteriormente la pelle.

Puoi anche preparare uno scrub al caffè (mescolandolo a sale marino, olio vegetale e oli essenziali), da frizionare sulla pelle umida prima di fare la doccia.

Ritenzione idrica: Chicory sblocca la stasi linfatica emotiva

Come accennato precedentemente, la ritenzione idrica e la stasi del sistema linfatico possono avere una componente emotiva legata alla difficoltà di "lasciare andare". Il fiore di Bach Chicory, ricavato dai fiori di cicoria, è indicato per chi tende a trattenere non solo i liquidi, ma anche emozioni e oggetti a cui è troppo legato, spesso per paura di perderli. Chicory aiuta a liberarsi da questi attaccamenti ostinati.

Per preparare il rimedio, versa 4 gocce di Chicory in una boccetta contagocce da 30 ml, aggiungi 2 cucchiaini di brandy e riempi il resto della boccetta con acqua. Assumine 4 gocce per 4 volte al giorno, per almeno 3 settimane, per favorire il drenaggio emotivo.

Ritenzione idrica: evita i danni della sedentarietà con il giusto movimento

L'attività fisica è essenziale per contrastare la ritenzione idrica, poiché stimola il sistema linfatico, migliora la circolazione e aiuta a ridurre il sovrappeso, un fattore che ostacola il corretto drenaggio dei liquidi. La sedentarietà, infatti, non solo favorisce i ristagni, ma è anche dannosa per la salute in generale. Trascorrere lunghe ore seduti, mantenere una posizione fissa per troppo tempo o stare in piedi per molte ore sono tutti fattori di rischio per la ritenzione.

Per contrastare gli effetti negativi di uno stile di vita sedentario è fondamentale durante la giornata alzarsi ogni 2-3 ore e fare una passeggiata di almeno 10 minuti. Se questo non è possibile durante l’orario lavorativo, puoi compensare con 10 minuti di camminata per andare al lavoro, altri 10 durante la pausa pranzo e infine 10 minuti al ritorno a casa. Anche salire le scale invece di prendere l’ascensore è un altro semplice trucco che aiuta a mantenere attivo il sistema linfatico e a stimolare il metabolismo.

Oltre alla camminata, un'attività fisica regolare è cruciale per chi desidera perdere peso e contrastare la ritenzione idrica e la cellulite. Un buon obiettivo per tutti è dedicare almeno 30 minuti, due o tre volte a settimana, a una camminata veloce o a una corsa leggera. Altre attività utili includono il nuoto, la ginnastica a moderata intensità, lo yoga e il pilates. Questi esercizi non solo favoriscono la perdita di peso, ma stimolano anche i muscoli, che agiscono come una pompa naturale per il ritorno linfatico e venoso.

Riza Benessere
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