L’anguria ha un basso potere calorico, sazia ed è ricca di acqua che drena i tessuti, li idrata e ripulisce il corpo da scorie e tossine, anche da quelle che favoriscono cellulite e sovrappeso.
Anguria, o cocomero, è il nome di una pianta erbacea annuale (Citrullus vulgaris) e del suo frutto, detto anche anguria. Appartiene alla famiglia delle Cucurbitacee e ne esistono di varietà differenti per forma, colore e dimensioni ed è possibile reperire anche un tipo giallo e uno nero. L’anguria gialla è nata in Giappone ma oggi è coltivata anche in Italia. È nota come cocomero giapponese o coco-ananas, perché la polpa croccante ricorda il mango con un gusto velato di ananas e fico d’india. L’anguria nera, la più pregiata, ha una forma perfettamente sferica, la buccia lucida e nera e si distingue dalle altre qualità per la dolcezza intensa. Cresce nell’isola giapponese di Hokkaido ed è famosa perché ha un costo molto elevato, in quanto difficile da coltivare.
L’anguria è sicuramente uno dei frutti dal maggior potere dissetante, diuretico e depurativo dell’estate, oltre ad avere un buon effetto saziante grazie alla ricchezza di acqua, che costituisce fino al 93% dell’anguria. Sempre grazie al contenuto elevato di acqua, ma anche al potassio e alla vitamina C che fornisce, l’anguria è diuretica e utile contro ritenzione idrica e cellulite. Oltre al potassio, è presente anche un altro sale minerale, il magnesio. Insieme, potassio e magnesio sono utili per sconfiggere la stanchezza dovuta al caldo ed evitare, soprattutto per gli sportivi, il fastidioso fenomeno dei crampi muscolari. L’anguria contiene in quantità modeste anche calcio, fosforo e altri oligoelementi essenziali come ferro, zinco e manganese, efficaci antistress.
L’anguria si caratterizza inoltre per la presenza di carotenoidi, pigmenti naturali antiossidanti che colorano di rosso, giallo e arancio gli alimenti, e tra questi anche il licopene. Tali elementi contrastano la formazione di radicali liberi, vere e proprie tossine il cui eccesso danneggia il corpo facendolo invecchiare prima del tempo e rallentandone i processi metabolici favorendo il soprappeso.
Il merito di questo effetto è da attribuire in primo luogo alla citrullina, un fitonutriente che, nel corpo, si trasforma in arginina, un aminoacido benefico per il cuore, l’apparato circolatorio, i capillari e anche il sistema immunitario, in grado di ridurre la pressione sanguigna se elevata. Tale sostanza è tra l’altro maggiormente concentrata nella parte bianca del frutto, in prossimità della buccia: un ottimo motivo per non scartarla del tutto. A mantenere elastici i vasi sanguigni contribuisce anche il contenuto di vitamina C e carotenoidi come il licopene del frutto. Ricordiamo inoltre che un recente studio, fatto da alcuni scienziati dell’Università Juntendo di Tokyo, ha evidenziato l’efficacia del licopene nel proteggere i polmoni di chi fuma o di chi vive in città ad alto tasso di inquinamento.
Chi soffre di bruciore e secchezza agli occhi non può non notare peggioramenti con il caldo estivo. Il cocomero, in questi casi, viene in soccorso grazie alla luteina, un carotenoide in esso contenuto. Consumando spesso anguria nelle calde giornate si contrastano gli effetti negativi dei raggi UV, riducendo anche il rischio di degenerazione maculare e cataratta.
L’anguria si può consumare al naturale o in macedonia, con altri frutti, tagliata a fette o a spicchi, talvolta anche a dadini o a palline. Con la sua polpa si possono preparare granite, sorbetti, gelati, confetture e sott’aceti (con l’aggiunta di aceto, cannella e chiodi di garofano). Ottima anche in insalata.
Per sfruttarne le virtù curative, è importante gustare l’anguria nel modo e nel momento giusto della giornata:
Bevi il centrifugato di anguria, una bevanda utile per contrastare la ritenzione idrica e la cellulite, per aumentare il senso di sazietà e per avere muscoli più attivi. Preparalo così: taglia una fetta d’anguria lasciando un po’ di parte bianca, riducila a cubetti e passali nella centrifuga (lascia pure i semi, sarà l’apparecchio a separarli dalla polpa). Raccogli il succo in un bicchiere e bevi subito. Se non hai a disposizione la centrifuga, usa pure un frullatore. Ideale come spuntino da accompagnare con 4 mandorle.
L’anguria buona non deve essere né acerba né troppo matura. In quest’ultimo caso la buccia tende al giallo, al tocco sembra vuota, la polpa è ricca di filamenti e friabile. Se acerba, reca ancora un peduncolo ricoperto di peluria. L’anguria pronta per il consumo deve avere la buccia intera, senza fessure o alterazioni. Se è presente una macchia chiara, questa indica il punto in cui il frutto poggiava a terra e non è indice di anguria acerba.
Se la compri già aperta (nel banco frigo del supermercato), accertati che abbia una polpa soda, croccante e succosa, di colore rosso brillante, senza striature bianche o macchie giallognole o scure. Non deve essere molle o troppo rossa, segno di maturazione avanzata.