Collane, vestitini leziosi, ammiccamenti allo specchio... la vanità per una bambina scoperta e conoscenza di sé e del proprio essere femmina: non correggiamola
Va chiarito subito che per un bambino essere vanitoso ha una valenza diversa rispetto al significato che gli attribuiamo noi. I bambini sono seduttivi per definizione. Amano piacere e piacersi, perché il piacere è la cifra del loro modo di essere. Hanno poi uno strettissimo rapporto con il loro corpo; sentono di essere il loro corpo ed è ovvio che lo guardino e si guardino. I bambini imparano presto che la bellezza è il modo più veloce di avere attenzione e di essere amati e siamo noi a trasmetterglielo. Un bambino sano si sente anche bello e come tale è attratto dalla propria immagine. In psicoterapia, certi adulti ricordano ancora con sofferenza la scoperta fatta da bambini di non esser belli agli occhi degli altri o, peggio ancora, di mamma e papà. È spesso la prima discriminazione che hanno patito, un’ingiustizia subita che ferisce la loro identità e ci mette tempo a guarire.
Vanità uguale autostima
Quindi, niente moralismi inutili: un bambino che si vede bello è soprattutto un bambino che si sente amato e in diritto di essere amato. Come spesso accade, la perplessità nei confronti di atteggiamenti dei nostri figli che stentiamo a comprendere, si colora di allarmismi: e se questo fosse il primo segnale di una tendenza caratteriale alla superficialità? Non è detto che la vanità sia per forza negativa, il problema nasce quando l'esteriorità non trova un giusto contrappeso: se curiamo la facciata della casa ma abbiamo cura anche degli interni va bene, altrimenti possono insorgere dei problemi.
Allo specchio tua figlia sperimenta le tante facce di sé
Non temere quindi per la tua bambina: essere attenta alla sua immagine, studiarsi allo specchio, voler essere notata e distinguersi anche per il suo aspetto rivela la volontà di non essere invisibile, di attrarre lo sguardo degli altri. Forse è anche un modo di combattere l’indifferenza e la distrazione che sta oscurando gli occhi di noi adulti.
Trova un look adatto alla sua età
L’abitino elegante o le scarpette ben vengano per le occasioni speciali, ma nel quotidiano l’abbigliamento deve essere comodo per giocare, sporcarsi senza sensi di colpa e muoversi in libertà! Quanto alla griffe, falle capire che bello non significa firmato!
A casa via libera ai travestimenti
Quando siete a casa lasciale usare liberamente trucchi, abiti e scarpe per travestirsi in tanti diversi personaggi, come a teatro. I bambini adorano entrare in altri panni. La abituerai a giocare con la sua immagine con ironia e creatività.
Bellezza è spontaneità
Di’ a tua figlia quanto è carina con il pigiamone; buffa con le ciabatte a forma di cane; divertente con i codini alla Pippi. Falle percepire che la bellezza è l’alchimia magica di spontaneità, disinvoltura, serenità e che ciascuno è bello a modo suo.
Gratificala per il suo stile originale
Apprezza le sue “creazioni”: una maglietta portata sull’altra; una pettinatura strana; un suo modo di rimboccarsi i jeans. Fidarsi del proprio stile personale la proteggerà dalla prepotenza di modelli estetici imposti dai media.
Il coraggio di dire no!
Vuole che le compri quelle scarpe con il tacchetto o vuole lo smalto rosso sulle unghie per andare a scuola o quegli occhiali a forma di cuore o ancora vuole imitare il look della compagna di scuola che a 5 anni ha già gli stivali firmati. Insomma se tua figlia vuole fare cose che per lo stile della famiglia non sono adeguate alla sua età, è giusto che il genitore dica un “no” seguito da una breve spiegazione. Lei protesterà ma è normale: le frustrazioni fanno parte della vita.
L’errore da non fare: proibire tassativamente
La linea del duro contrasto non paga mai e francamente a 8-9 anni non ha proprio senso adottarla. Lascia che la bambina sperimenti in libertà.