Esplora l'affascinante mondo dell’interpretazione dei sogni: scopri perché sogniamo, cosa sono i sogni e qual è il loro significato in psicologia
Se si apre un dizionario scientifico alla voce sogni, si troverà la seguente definizione:
“Attività cerebrale che si verifica prevalentemente nelle fasi di sonno REM (ovvero quelle di sonno profondo), con struttura narrativa più o meno coerente, nitida e dettagliata, con sensazioni prevalentemente visive e con eventuale partecipazione emotiva da parte della persona che dorme e sogna”.
Una definizione neurologicamente perfetta, ma davvero il significato dei sogni è riassumibile in queste parole? Il fatto che la stessa comunità scientifica non abbia ancora trovato una definizione e una spiegazione univoca sul significato dei sogni, rivela che si tratta di un mistero ben lontano dell'essere risolto.
L’interpretazione dei sogni è una scienza antica, che non è comparsa con la nascita della psicologia, ma affonda le proprie radici in tempi molto più remoti. I sogni sono tra i fenomeni più misteriosi e affascinanti della mente umana. Sin dall'antichità, hanno suscitato l'interesse di filosofi, scienziati e psicologi, che si sono interrogati sulla natura dei sogni e sulla funzione che svolgono all’interno della psiche.
Per gli antichi, i sogni avevano un'importanza decisiva: erano il tramite con gli dei, con gli antenati, con l'aldilà. Furono soprattutto i greci, a trattare approfonditamente l’argomento, dedicando ai sogni un'attenzione particolare. Attraverso i sogni, si poteva sperare di entrare in comunicazione con la divinità: si pensi ad esempio ai templi dedicati ad Asclepio, dio della medicina, presso i quali i greci passavano la notte per ricevere dal dio i suggerimenti giusti per guarire da una malattia. Attraverso i secoli, i sogni hanno ispirato l'uomo nei modi più disparati, influenzando poeti, pittori, musicisti, perfino scienziati.
Ma cosa sono esattamente i sogni e perché sogniamo?
Indice dell'articolo
I sogni sono una serie di immagini, pensieri e sensazioni che si verificano durante il sonno. Possono variare da sequenze vivide e dettagliate a frammenti confusi e sfuggenti. Gli studiosi ritengono che i sogni si verifichino principalmente durante la fase REM (Rapid Eye Movement) del sonno, anche se possono essere presenti in altre fasi.
I sogni continuano a essere un mistero per la scienza, le immagini oniriche ci portano dove mai saremmo stati, facendoci incontrare personaggi e luoghi misteriosi che non si sarebbero mai affacciati nella nostra vita di tutti i giorni. I sogni sono opere creative dell’inconscio, attraverso le quali entriamo in una dimensione dove tutto il mondo esterno sfuma, spazio e tempo perdono il loro abituale valore, le leggi della logica si allentano e cedono il posto a un’infinita libertà espressiva.
Ma cosa sono esattamente i sogni? Perché sogniamo? Il tema ha affascinato l’uomo da sempre. Dal punto di vista della fisiologia, la produzione onirica è la generazione spontanea di un'attività cerebrale che si mette in moto per un processo insito nel cervello. Per alcuni psicofisiologi si tratta di un importante elemento destressante del corpo per eliminare le tensioni accumulate durante lo stato di veglia, per recuperare le energie e per riequilibrare gli ormoni; infatti il corpo durante il sonno si rigenera e si nutre metabolicamente.
Si calcola che la nostra mente passi ogni notte almeno un’ora e mezza a sognare. Analizzando il contenuto dei sogni ci si accorge che sono ricchi di significati simbolici, comuni a tutti gli individui e a tutte le regioni del pianeta. Per questo, la psicoanalisi e la psicologia del profondo ritengono che i sogni siano in realtà una forma di comunicazione tra il conscio e l’inconscio e un mezzo per raggiungere l'integrazione psicologica.
I sogni vengono studiati dall’uomo fin dalla notte dei tempi. L’Uomo antico pensava fossero portatori di messaggi e informazioni preziose sull’anima e sugli eventi futuri.
Per la moderna neurobiologia i sogni sono il risultato di un’attivazione casuale dei neuroni che coinvolge, tra le altre, le regioni del cervello deputate alle funzioni mnestiche (della memoria). Ciò determina l’emergere di immagini ed emozioni a cui la corteccia cerebrale tenta di attribuire un senso assemblandole in un insieme, costruendo una trama. Per questo i sogni non avrebbero alcun valore simbolico e la loro assurdità e incoerenza deriverebbero semplicemente dal modo in cui i vari elementi vengono legati insieme.
Questo processo avviene nelle aree più profonde del cervello, quelle che regolano le funzioni che l’organismo esegue “in automatico”. Nella produzione onirica risultano coinvolti anche il sistema limbico e le aree cerebrali deputate al controllo delle informazioni sensoriali. Tutte le regioni associate al pensiero logico rimangono invece inattive. Secondo questa spiegazione i sogni servirebbero solo a sbarazzarsi di informazioni ormai inutili.
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Per la psicologia, e in particolare per la psicoanalisi, il valore dei sogni risiede soprattutto nella loro dimensione simbolica. Fino all'avvento della psicoanalisi, a cavallo fra 800 e 900, nessuno aveva cercato di analizzare in modo sistematico il grande tema dei sogni e del loro significato nelle nostre vite. Il primo a farlo fu Sigmund Freud, che nel 1895 pubblicò l'opera "L'interpretazione dei sogni", un testo che all'epoca suscitò enorme scalpore e che contribuì, forse come nessun altro, alla diffusione della psicoanalisi nel mondo scientifico e culturale di allora.
In estrema sintesi, secondo il padre della psicanalisi, attraverso i sogni, l’inconscio esprime una serie di desideri, per lo più di natura sessuale, rimossi dalla coscienza perché inaccettabili o sconvenienti. Questa visione del simbolismo onirico ha influenzato l'intera cultura occidentale, ma ad un'analisi più approfondita, risulta riduttiva e insufficiente a comprendere l'enorme vastità dei contenuti psichici che si esprimono nei sogni.
Freud fu il primo a usare l’interpretazione dei sogni come strumento terapeutico. L'interpretazione freudiana dei sogni si basa essenzialmente sul metodo delle libere associazioni e, grazie a questa tecnica, sarebbe possibile accedere all’inconscio, al materiale rimosso per poterlo analizzare e rielaborare. Sigmund Freud chiamava il sogno “la via regia dell’inconscio” e analizzava i sogni dei suoi pazienti per recuperare quel contenuto censurato e rimosso, che riteneva la causa principale delle nevrosi.
Una prospettiva più ampia e affascinante sui sogni l’ha data Carl Gustav Jung.
Secondo Carl Gustav Jung, fondatore della psicologia analitica, il sogno non è soltanto un contenitore di materiale sessuale rimosso, definizione che non tiene conto della portata trasformativa che può avere un sogno. Per Jung i sogni sono connessi indissolubilmente allo sviluppo della persona: non sono tanto le cause del sogno a contare (come sosteneva Freud), quanto le sue finalità. L'approccio ai sogni dell'istituto Riza condivide questa lettura.
“A cosa serve questo sogno? Dove mi sta portando?” Nella proposta di Jung, sono queste le domande fondamentali. La "meta finale" dei sogni è il processo di individuazione del Sé, un percorso in gran parte inconscio che mira a rendere la persona pienamente autentica e realizzata. Secondo il punto del processo nel quale una persona si trova, della sua situazione psicologica, storica, sociale, ambientale, il sogno assumerà caratteristiche molto diverse: ecco perché è necessaria cautela in ogni interpretazione. Ogni sogno è un evento unico, come unici sono i sognatori.
Per Jung i sogni sono un’espressione dell’inconscio collettivo, ossia di quel patrimonio di simboli e immagini “archetipiche” (cioè primordiali e appartenenti alla specie umana) che tutti gli uomini condividono. La loro forza risiede nell’essere portatori di un sapere profondo, illuminante, capace di trasmettere saggezza ed energia. Anche Jung utilizzava i sogni all’interno del setting terapeutico ma, rispetto a Freud, prendeva in considerazione anche la struttura drammatica dei sogni: la storia che viene raccontata.
L’effetto dei sogni dipende da quella che Jung ha definito la funzione compensatoria o complementare della dimensione onirica. Infatti, i sogni non portano quasi mai in campo dei contenuti coscienti, ma esprimono elementi che bilanciano l’unilateralità della coscienza, svolgendo una funzione compensatoria, o integrano contenuti troppo limitati e limitanti della coscienza. In questo senso, i sogni tendono a correggere le tendenze mentali disfunzionali delle persone aiutandole a conoscere la propria vera personalità, le proprie inclinazioni e i pericoli che dovrebbero evitare. “In questo modo i sogni ci offrono in continuazione nuove possibilità di penetrare in noi stessi” (Marie-Louise Von Franz, Sguardo dal sogno).
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L’interpretazione dei sogni necessita di un cambio di prospettiva rispetto al materiale onirico. I sogni possono essere visti come “drammi” in cui noi impersoniamo tutti i ruoli: quello di autore, regista, suggeritore, attore e anche quello di spettatore. Il luogo dove il sogno si svolge riflette il tema psichico su cui l’inconscio vuole portare la nostra attenzione. Le vicende che fanno parte del sogno rappresentano i processi profondi in gioco.
La “scena” conclusiva dei sogni può racchiudere una soluzione fornita dall’inconscio al problema psicologico ed esistenziale che il sogno ci sta illustrando. Se lo si concepisce in questi termini esso offrirà al sognatore una visione più allargata e lo sorprenderà nel mostrargli una realtà completamente diversa da quella che inizialmente riusciva a vedere. La sorpresa sarà bella o brutta a seconda di come si accoglierà la visione del “sogno-spettacolo”.
Ragionarci troppo sopra non serve: se il sogno ha un messaggio per noi ce lo rivelerà prima o poi. Più che sforzarsi di spiegare i sogni conviene cercare di catturarne l’energia, tenere con sé le immagini che sono rimaste più impresse, utilizzarne i suggerimenti, notare se ci fanno sentire meglio o peggio. Affinché possano svolgere pienamente la loro funzione curativa e rigenerante, lasciamo che i sogni si depositino dentro di noi al di là di ogni giudizio e interpretazione.
Può servire invece dare un nome all’energia che portano con loro ponendosi alcune domande. Per esempio, cosa ci fanno venire in mente le immagini che sono comparse nel sogno? A cosa le associamo? Se fosse una musica di che musica si tratterebbe? Se fosse un colore, che colore sarebbe? E se fosse un profumo, che profumo sarebbe? E quella musica, quel colore, quel profumo, che cosa ci ricordano? Questi sono modi per amplificare il sogno, per intuire verso quali territori interiori l’inconscio intende portarci. Si tratta, come suggeriva lo psicoanalista americano James Hillman, di lasciar correre le immagini.
Il significato di un sogno non può prescindere dunque dalla persona che l’ha sognato, ma nei sogni ricorrono anche diversi temi collettivi, rispetto ai quali Jung ha contribuito in modo significativo in molte opere, come "La psicologia del sogno", "Simboli e interpretazione dei sogni", fino a "Sogni, ricordi, riflessioni", il suo testamento. Fatta salva l'importanza della dimensione individuale, per Jung il sogno non è mai esclusivamente espressione di vissuti soggettivi, ma rimanda inevitabilmente all’uomo di ogni tempo e alle culture che egli stesso ha creato per rispondere ai grandi interrogativi dell'esistenza.
Interpretare un sogno significa entrare in contatto con una dimensione profonda della psiche, spesso nascosta alla consapevolezza diurna. Per iniziare, è fondamentale prestare attenzione ai dettagli e annotare il sogno appena svegli, per non perdere le sfumature che l'inconscio sta cercando di comunicare.
Ogni sogno è un messaggio unico, e il suo significato può essere esplorato attraverso tecniche come le libere associazioni, che permettono di collegare simboli e immagini a emozioni o esperienze personali. Anche l’amplificazione simbolica, che collega i contenuti onirici a miti, archetipi e simboli universali, può fornire una chiave di lettura più ampia. La vera comprensione di un sogno, tuttavia, richiede sensibilità e pazienza: più che cercare risposte immediate, è importante lasciare che il messaggio si depositi e maturi dentro di noi.
Oggi vi sono grandi resistenze e preconcetti verso il mondo onirico, e ciò va spiegato con l’atrofia, caratteristica dell’età moderna, della funzione immaginativa. Allontanarsi dalle capacità immaginative significa allontanarsi dal mondo interno, che viene vissuto sempre di più come un evento straniero al nostro essere, alla nostra consapevolezza e al nostro Io.
In nessun'altra epoca si è verificata una tale ipertrofia della dimensione razionale, a discapito degli aspetti più profondi. Si è venuta a creare così una frattura tra l’Io che domina con la ragione, che vuole spiegare tutto, e gli affetti, i sentimenti, le emozioni, le immagini, i simboli e i sogni, che sono sempre più relegati sullo sfondo.
I sogni, oggi, sembrano essere qualcosa di superato, soppiantato dalla tecnologia e da internet. Le immagini oniriche, così valorizzate in altre epoche, non vengono più considerate importanti. Ma i nostri sogni ci parlano di noi, di chi siamo veramente, della strada che dobbiamo percorrere nella vita: per questo la via che porta al benessere psicologico passa inevitabilmente dal recuperare uno sguardo sul mondo onirico, sulle immagini ricche di significati e di simboli che ci riguardano.
I sogni non sono una semplice fuga dalla realtà, ma una rappresentazione simbolica della nostra interiorità. Anche se non prevedono eventi futuri, i sogni riflettono verità profonde sul nostro stato emotivo, sulle relazioni e sui conflitti interni. Possono svelare desideri nascosti, paure non affrontate o intuizioni preziose sulle situazioni di vita reale.
La loro "verità" non risiede nella logica razionale, ma nella capacità di rivelare ciò che la mente cosciente tende a ignorare o reprimere. Come un linguaggio criptico, i sogni offrono indizi su ciò che è autentico e necessario per il nostro equilibrio psicologico, aiutandoci a navigare nelle complessità della vita.
Ogni sogno porta un messaggio, che spesso va oltre le parole. Attraverso simboli, atmosfere e narrazioni, l’inconscio comunica con la mente conscia, portando alla luce emozioni e temi rilevanti per la crescita personale. I sogni possono segnalare la presenza di tensioni interne, invitare a esplorare desideri inespressi o suggerire soluzioni creative a problemi apparentemente insolubili.
Non sempre il messaggio è immediatamente chiaro: è come una lettera sigillata che richiede tempo e attenzione per essere letta. Per interpretare i sogni dobbiamo ascoltare e accogliere questi messaggi senza giudizio: questo ci consente di sviluppare un dialogo profondo con noi stessi, rafforzando la nostra consapevolezza interiore.
L’interpretazione dei sogni può rivelarci aspetti della nostra vita interiore di cui non siamo consapevoli. I sogni sono specchi che riflettono la nostra vera essenza, portandoci a scoprire aspetti di noi stessi che nella vita diurna restano nascosti. Possono rivelare paure che evitiamo di affrontare, talenti inaspettati o bisogni profondi che chiedono attenzione.
Talvolta, attraverso immagini simboliche, ci invitano a riconoscere dinamiche disfunzionali o a intraprendere un percorso di trasformazione interiore. I sogni ci spingono a guardare oltre la superficie, aiutandoci a cogliere le opportunità di crescita personale e a connetterci con il nostro potenziale. In questo senso, essi rappresentano una bussola interiore che ci guida verso una vita più autentica e consapevole.
I diversi elementi simbolici che compaiono nei sogni hanno un significato che rivela le dinamiche e i processi profondi che hanno luogo dentro di noi. Alcuni temi in particolare compaiono di frequente nei sogni delle persone.
Uno dei sogni più comuni, specialmente tra le donne, è quello di sognare di essere incinta. Questo tipo di sogno può avere diversi significati, a seconda del contesto personale e delle emozioni associate. In generale, una gravidanza nei sogni è simbolo di crescita individuale, di cambiamento e trasformazione. La gravidanza può rappresentare la nascita di nuove idee, progetti o fasi della vita che stanno per emergere. Dal punto di vista psicologico, questo sogno può riflettere un desiderio ancora inconscio di creatività o la gestazione di una prossima fase esistenziale.
L’interpretazione di questo sogno cambia per le donne che desiderano diventare madri: in questo caso sognare di essere incinta può riflettere ansie o aspettative riguardo alla maternità. Tuttavia, anche per chi non ha questo desiderio, il sogno potrebbe indicare una fase di sviluppo interiore, un simbolo di qualcosa che sta "maturando" nella propria vita.
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Sognare serpenti è un evento diffuso. Il serpente è uno dei simboli onirici più antichi e ricchi di significati simbolici di cui tenere conto nell’interpretazione di questo tipo di sogni. Nella maggior parte delle culture, il serpente è associato a concetti potenti e spesso ambivalenti, come la trasformazione, la guarigione, la tentazione e la paura.
Dal punto di vista psicologico, sognare serpenti può essere interpretato come l’avvio di un periodo di cambiamento e rinnovamento o una presa di contatto con la dimensione degli istinti. Questo animale, che cambia pelle, rappresenta il rinnovamento, la rigenerazione e la capacità di lasciare andare il vecchio per fare spazio al nuovo.
In termini più profondi, il serpente può rappresentare anche emozioni profonde, pulsioni inconsce o desideri nascosti. Carl Gustav Jung, invece, vedeva il serpente come un simbolo archetipico di trasformazione, di passaggio da una fase della vita a un'altra, o di confronto con aspetti più oscuri della propria personalità.
Tuttavia, il significato dei serpenti può variare molto a seconda delle emozioni vissute durante il sogno stesso: se si prova paura, potrebbe indicare conflitti o tensioni interne; se il serpente appare pacifico o positivo, invece, potrebbe simboleggiare un periodo di guarigione o di saggezza acquisita.
In ogni caso, sognare serpenti è da considerarsi come un invito a riflettere su dinamiche profonde e potenti, che stanno influenzando la vita del sognatore.
Sognare di perdere i denti è un sogno comune, che si presta a una moltitudine di possibili intepretazioni. Questo tipo di sogno può essere vissuto con grande angoscia o disagio, poiché i denti sono simbolicamente legati alla forza, alla sicurezza e alla capacità di affrontare il mondo. La perdita dei denti in sogno può riflettere una sensazione di vulnerabilità o perdita di controllo nella vita reale.
Dal punto di vista psicologico, sognare di perdere i denti è spesso collegato a sentimenti di insicurezza, preoccupazioni per la propria immagine o paure legate all'invecchiamento e al deterioramento fisico. Può anche essere il riflesso di situazioni in cui ci si sente impotenti o incapaci di esprimere le proprie opinioni. Per Jung sognare di perdere i denti potrebbe indicare la necessità inconscia di lasciar andare qualcosa di importante per facilitare la propria crescita interiore.
In alcune tradizioni, sognare la perdita dei denti è associato a un cambiamento imminente o a una transizione significativa nella vita, che potrebbe causare preoccupazione o stress. Questo sogno potrebbe anche riflettere il timore di perdere qualcosa di prezioso, come la salute, un ruolo, il potere o una relazione significativa. Nonostante l'inquietudine che può generare, sognare di perdere i denti spesso invita il sognatore a confrontarsi con le sue paure e insicurezze, aiutandolo a diventare più consapevole delle sfide emotive o psicologiche che sta affrontando.
Tante persone dicono di sognare poco, oppure di non ricordare i propri sogni. Probabilmente questo accade perché non si presta particolare attenzione ai sogni e perché non si è in grado interpretarne il significato. Quando si ricordano i sogni può capitare che al risveglio si provi una sensazione di inquietudine e che le immagini oniriche rimangano impresse più a lungo nella memoria.
Per non farsi sfuggire l’insegnamento prezioso che un sogno potrebbe lasciare, meglio mettere sul comodino carta e penna per appuntarlo al risveglio e non pensarci più. Il fatto di volgere la propria attenzione al mondo onirico è, di per sé, già un modo efficace per aumentare la probabilità di ricordare i sogni, così da poterli poi interpretare. Se impariamo a collegarci sempre più spesso al mondo dei sogni si sviluppa un dialogo tra l’Io e il nostro mondo interno, che ci fornirà di volta in volta uno specchio nel quale vedere la nostra vera natura.
I sogni ci parlano attraverso il linguaggio segreto e misterioso del mondo interno; coloro che tendono più facilmente a ricordarli sanno bene che non sono sempre piacevoli. L’interpretazione dei sogni ci aiuta a comprendere come le nostre immagini oniriche ci conducano in posti dove non vorremmo mai andare e ci facciano vedere cose che non ci saremmo mai immaginati di vedere, provocando in noi profondi turbamenti.
Quando abbiamo un incubo, il cuore batte all’impazzata, il respiro diventa affannoso e ci svegliamo di soprassalto, sudati e con una sensazione di inquietudine che ci accompagna anche nelle ore successive. Quando ci ricordiamo del contenuto di un sogno, ci chiediamo quale sia il suo “messaggio”, e ancora di più ci interroghiamo sul significato di un incubo, perché abbiamo paura che ci stia preannunciando un evento tragico. Ma in realtà la funzione degli incubi è un’altra, di sicuro non quella di alimentare le nostre paure.
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L’interpretazione dei sogni ci può essere utile per comprendere che l’incubo non può esserci ostile, perché viene dal nostro profondo e non può volere il nostro male. È invece un potente alleato perché, suscitando in noi delle sensazioni molto forti, ci lascia particolarmente impresso il messaggio prezioso che porta con sé. Quelle degli incubi sono immagini dense di un grande potenziale energetico che sta chiedendo di poter emergere alla nostra coscienza.
Come spiega la psicologa Marie-Louise von Franz, “la scena finale di un sogno, quella su cui ci risvegliamo, rappresenta l’aspetto sul quale l’inconscio ci chiede di concentrarci”. Così, grazie all’interpretazione dei sogni, possiamo comprendere come gli incubi siano dispensatori di indicazioni preziose, non sempre facili da identificare, ma che riguardano in ogni caso un’esigenza che viene dal profondo.
Le immagini terrifiche che rendono agitate le nostre notti fanno emergere energie inattese e inaspettate, ci scardinano da una routine ordinaria, portando in superficie una ventata di rinnovamento rigenerante. Ci invitano a posare lo sguardo su un altrove che fino ad allora non avevamo contemplato. Ricordare e portare con noi certe immagini oniriche, anche quelle che ci fanno più paura, significa essere in contatto con il proprio mondo interno, i desideri più nascosti, le risorse più inesplorate.