Pochi minuti al giorno bastano a ripulire la mente e mandare via i disagi: questo mese ti accompagniamo alla scoperta delle immagini che curano
In questo numero di Riza Psicosomatica, io e i miei colleghi psichiatri, psicologi e psicoterapeuti che collaborano ogni mese alla stesura del giornale, siamo andati a “perlustrare” il mondo delle immagini, antiche e moderne, di ogni tempo… Qual è l’immagine più importante per la nostra felicità? Quella dell’acqua. Un gesto apparentemente semplice come chiudere gli occhi e immaginare l’acqua che porta via i dolori, come un fiume porta lontano ciò che lo attraversa, è fondamentale per il nostro benessere.
Questo modo di procedere ci ricollega a uno dei pensieri più profondi del mondo antico, il taoismo cinese. Il tao “direbbe così”: stasera ho litigato con mia moglie, mio marito o i figli? Bene, questa litigata l’affido all’acqua che la porta via, chiudo gli occhi e la vedo allontanarsi. Mi viene in mente lo schiaffo che mia madre mi diede tanti anni fa? Lo affido all’acqua, e via così. Poi chiudo gli occhi e cerco la sorgente: non c’è fiume senza una sorgente, così dentro ognuno di noi esiste una “sorgente” che ci conduce nella vita….
Pochi giorni fa ero in un viale, osservavo gli alberi pieni di bacche rosse e pensavo: nella vita ci occupiamo tanto dei dolori, dei disagi, delle ferite e mentre lo facciamo, gli alberi fruttificano. Magari a quegli alberi qualcuno ha strappato le foglie, qualcuno lo avrà potato, ha “respirato” lo smog delle nostre città, eppure fa i suoi frutti, quando è il loro tempo. Si tratta di una “magia”, ma questa magia che vediamo nelle piante esiste anche dentro di noi. Immaginare una sorgente, intravederla nella penombra è dunque un modo importante per ridare vita alle leggi profonde della nostra identità. In fondo, siamo nati da una sorgente e continuiamo a svilupparci all’interno dell’acqua che sgorga da questa sorgente: così facciamo il “nostro” frutto!
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A volte lo dimentichiamo e soffriamo ma le cose funzionano così: per questo abbiamo dedicato il nuovo numero alle immagini acquatiche, per accompagnare il lettore nel mondo terapeutico delle immagini interiori. Per il taoismo, il saggio è come l’acqua, scorre….
Quanti dolori tratteniamo, quante frasi sono ancora dentro di noi a tormentarci? Per mandarle via i ragionamenti non servono, immaginare sì. E quando vediamo tramontare i disagi, la felicità arriva spontanea. Come fanno i bambini: se diciamo loro di visualizzare un orco e poi di immaginare di trasformarsi in aquile che scappano dal mostro, ecco che loro percepiscono la leggerezza e la gioia del volo. Se ci liberiamo dal passato, ci accade la stessa cosa: proviamoci.