Emorroidi: cosa sono, le cause, i sintomi e i rimedi
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Emorroidi: cosa sono, le cause, i sintomi e i rimedi

Emorroidi: scopri cosa sono, i sintomi, le cause e i rimedi efficaci e naturali, con i consigli utili per alleviare il dolore e prevenire il problema

Le emorroidi sono cuscinetti di tessuto vascolarizzato, ricchi di vasi sanguigni, detti “sinusoidi”, che si trovano nella parte finale del retto e svolgono un ruolo importante nel controllo della continenza delle feci, contribuendo alla chiusura dell'ano.

Tuttavia, il termine “emorroidi” viene comunemente utilizzato per riferirsi a una condizione in cui queste strutture si infiammano, si gonfiano o si dilatano in modo anomalo, causando sintomi fastidiosi come dolore, sanguinamento e prurito, ovvero la malattia emorroidaria.

Le emorroidi possono essere di due tipi:

  • Emorroidi interne: si sviluppano all'interno del retto e di solito non sono visibili dall'esterno. Non causano dolore poiché in quella zona non ci sono molte terminazioni nervose sensibili. Tuttavia, possono provocare sanguinamento rettale, prurito e, nei casi più gravi, possono fuoriuscire dall'ano, diventando dolorose.
  • Emorroidi esterne: si trovano sotto la pelle intorno all'ano e possono essere visibili. Sono spesso più dolorose delle emorroidi interne a causa delle terminazioni nervose presenti nella pelle circostante. Possono causare dolore intenso, gonfiore e, talvolta, sanguinamento. Ma vediamo di conoscere meglio i sintomi della malattia emorroidaria.

Indice dell'articolo

I sintomi delle emorroidi

I sintomi delle emorroidi possono variare a seconda del tipo (interne o esterne) e della gravità della condizione.

Ecco una panoramica dei sintomi più comuni associati a ciascun tipo.

Sintomi delle emorroidi interne

  • Sanguinamento: è uno dei sintomi più comuni delle emorroidi interne. Può manifestarsi come sangue rosso vivo sulla carta igienica, nelle feci, o nel water dopo un movimento intestinale. Di solito, non è doloroso.
  • Prolasso emorroidario: in alcuni casi, le emorroidi interne possono ingrossarsi al punto da sporgere fuori dall'ano, soprattutto dopo la defecazione. Questo può causare disagio o dolore.
  • Prurito o irritazione: la fuoriuscita di muco o il prolasso delle emorroidi interne può irritare la pelle intorno all'ano, causando prurito o irritazione.
  • Dolore minimo o assente: in generale, le emorroidi interne non causano dolore a meno che non diventino prolassate o strangolate (una complicazione del prolasso che vede ridursi, o addirittura interrompersi, l’afflusso di sangue alle emorroidi).

Sintomi delle emorroidi esterne

  • Dolore e/o disagio: le emorroidi esterne sono spesso dolorose, specialmente durante e dopo la defecazione. Il dolore può essere costante e peggiorare con il tempo.
  • Gonfiore o noduli intorno all'ano: le emorroidi esterne possono manifestarsi come noduli o rigonfiamenti intorno all’ano. Questi noduli in genere sono sensibili o dolorosi al tatto.
  • Sanguinamento: anche questo tipo di emorroidi può sanguinare, ma il sanguinamento è solitamente minore rispetto a quello delle emorroidi interne.
  • Trombosi emorroidaria: si verifica quando un coagulo di sangue si forma all'interno di un'emorroide esterna, causando un nodulo doloroso, duro e bluastro intorno all'ano. È una condizione estremamente dolorosa, che richiede l’intervento medico.

In entrambi i casi vi è la sensazione di non aver completato lo svuotamento intestinale. È inoltre importante notare che, sebbene questi siano i sintomi tipici delle emorroidi, altre condizioni più gravi, come le malattie infiammatorie, possono presentare sintomi simili. Pertanto, è sempre consigliabile consultare un medico per una diagnosi accurata se si sperimentano questi sintomi.

Quando le emorroidi sanguinano

Come abbiamo visto, le emorroidi sanguinanti sono una manifestazione comune della malattia emorroidaria, in cui le vene dilatate nel retto o nell'ano iniziano a sanguinare. Questo sanguinamento può essere un segnale di irritazione o lesione delle emorroidi stesse e può variare in termini di quantità, durata e frequenza.

  • Quantità: il sanguinamento può variare da alcune gocce a una quantità più significativa di sangue. In rari casi, può essere abbondante e causare anemia, una condizione caratterizzata dalla diminuzione della quantità di emoglobina nel sangue.
  • Durata e frequenza: il sanguinamento emorroidario può essere episodico, cioè verificarsi sporadicamente, o continuo, con episodi frequenti ogni volta che c'è un movimento intestinale.

Va detto che se si nota un sanguinamento abbondante, o che persiste nel tempo, è importante consultare un medico. Questo tipo di sanguinamento può indicare infatti una condizione più grave o addirittura richiedere un trattamento medico urgente. Allo stesso modo, se il sangue è di colore scuro o presenta coaguli, potrebbe non essere dovuto alle emorroidi ma a un altro problema del tratto gastrointestinale ed è quindi importante rivolgersi al medico, così come quando il sanguinamento è accompagnato da altri sintomi, come dolore addominale intenso, perdita di peso inspiegabile o alterazioni significative nei movimenti intestinali.

Emorroidi: sintomi, cause e rimedi

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Quali sono le cause delle emorroidi

La pressione nelle vene del retto e dell'ano, che può portare all'ingrossamento e alla dilatazione dei cuscinetti vascolari presenti in questa zona, e quindi alle emorroidi, può essere influenzata da diversi fattori. Eccoli qui di seguito.

  • Sforzo durante l’evacuazione: spesso dovuto a stitichezza cronica, aumenta la pressione all'interno del retto e dell'ano, favorendo la formazione o l'aggravamento delle emorroidi.
  • Stitichezza e feci dure: sono tra le cause principali delle emorroidi. Quando le feci sono dure e difficili da espellere, è infatti necessario uno sforzo maggiore, che aumenta la pressione venosa nel retto e nell'ano, scatenando il problema in chi è predisposto.
  • Diarrea prolungata e/o cronica: può contribuire allo sviluppo delle emorroidi, poiché i frequenti movimenti intestinali che la caratterizzano possono irritare la zona anale e aumentare la pressione nelle vene emorroidarie.
  • Gravidanza: l'aumento del volume sanguigno, il peso del feto e la stipsi, spesso presente in gravidanza a causa dei cambiamenti ormonali, possono predisporre allo sviluppo delle emorroidi. Va detto che, sebbene le emorroidi in gravidanza siano comuni e spesso si risolvano da sole dopo il parto, è importante consultare un medico se si verificano sintomi gravi o persistenti, come dolore intenso, sanguinamento abbondante, o se si sospetta un'infezione.
  • Sovrappeso: può aumentare la pressione sulle vene pelviche e sulle vene del retto, favorendo la comparsa delle emorroidi, soprattutto in presenza di grasso addominale.
  • Sedentarietà: stare seduti per lunghi periodi, soprattutto su superfici dure, può aumentare la pressione sulla zona anale. La mancanza di attività fisica, inoltre, può contribuire alla stitichezza, quindi alla formazione delle emorroidi.
  • Sollevamento di pesi: sollevare oggetti molto pesanti in modo regolare può aumentare la pressione intraddominale, influendo negativamente sulle vene del retto e dell'ano.
  • Dieta povera di fibre: può causare stitichezza e feci dure, aumentando il rischio di sviluppare emorroidi. Le fibre aiutano a mantenere le feci morbide e facilitano il passaggio attraverso l'intestino.
  • Invecchiamento: con l'età, i tessuti che supportano le vene nel retto e nell'ano possono indebolirsi, aumentando la possibilità di formazione delle emorroidi.
  • Fattori genetici: in alcuni casi, una predisposizione genetica può aumentare il rischio di sviluppare emorroidi. Se alcuni membri della famiglia hanno sofferto di emorroidi, è possibile che anche altri individui della stessa famiglia possano esserne affetti.

Emorroidi esterne: quanto durano

La durata delle emorroidi esterne può variare notevolmente in base alla gravità, alla causa e al trattamento adottato. Ecco alcune informazioni utili a tale proposito.

  • Emorroidi esterne lievi e non complicate: possono risolversi spontaneamente nel giro di pochi giorni o di una settimana. In questo caso sintomi come dolore o prurito possono diminuire rapidamente con l'assunzione di rimedi naturali e modifiche dello stile di vita.
  • Emorroidi esterne moderate: quando le emorroidi esterne sono invece più grandi o gonfie, il disagio può durare più a lungo, fino a diverse settimane. Durante questo periodo, è comune sperimentare dolore, prurito e disagio, soprattutto durante i movimenti intestinali o dopo essere stati seduti per periodi prolungati.
  • Emorroidi esterne trombizzate: come accennato precedentemente, le emorroidi esterne possono sviluppare una trombosi, ossia un coagulo di sangue all'interno dell'emorroide, rendendola molto dolorosa e rigida. Questo tipo di emorroidi spesso richiede più tempo per guarire, generalmente da 2 a 3 settimane. In alcuni casi, la rimozione chirurgica del coagulo può essere necessaria per alleviare il dolore e accelerare il processo di guarigione.

Emorroidi interne: quanto durano

Anche in questo caso, la durata delle emorroidi può variare notevolmente in base alla gravità, alla causa e al trattamento adottato. 

  • Emorroidi interne di grado 1 e 2: queste sono le forme più leggere di emorroidi interne. Di solito, se si adottano misure preventive come migliorare la dieta (incrementando l'assunzione di fibre e acqua) ed evitare sforzi durante la defecazione, possono risolversi spontaneamente in pochi giorni o settimane.
  • Emorroidi interne di grado 3 e 4: questi sono i casi più gravi, che spesso richiedono interventi medici. Le emorroidi di grado 3 possono richiedere procedure come la legatura elastica, mentre quelle di grado 4 possono necessitare di interventi chirurgici. In questi casi, il recupero e la scomparsa dei sintomi possono richiedere più tempo, variando da alcune settimane a diversi mesi, a seconda della procedura eseguita e della risposta del corpo al trattamento.
  • Fattori individuali: la durata delle emorroidi può anche dipendere da fattori individuali, come la risposta del corpo al trattamento e la presenza di condizioni sottostanti che potrebbero influenzare la guarigione.

Nota: le emorroidi interne sono classificate in gradi (1-4) in base alla loro gravità e alla tendenza al prolasso. Le emorroidi esterne invece non seguono una classificazione per gradi, ma possono essere semplici o trombizzate, a seconda della presenza o meno di un coagulo di sangue e della gravità dei sintomi.

Come si curano le emorroidi

Il trattamento delle emorroidi può variare in base alla gravità dei sintomi e alla tipologia di emorroidi (interne o esterne). Le opzioni di cura vanno dai rimedi casalinghi e dai cambiamenti nello stile di vita ai trattamenti medici e chirurgici. 

In particolare, se le emorroidi sono lievi alcune modifiche nello stile di vita, nella dieta e i rimedi casalinghi possono addirittura essere risolutivi. In tutti i casi, è meglio evitare l'uso di carta igienica ruvida o profumata ed è bene pulire delicatamente la zona interessata con acqua tiepida e un sapone delicato per prevenire l'irritazione. Va detto infine che occorre evitare la sedentarietà e praticare attività fisica regolare. Ecco qualche altra indicazione utile.

  • Fai bagni caldi e freddi: per il sollievo dal dolore e dal fastidio, soprattutto se c'è spasmo muscolare o infiammazione, sono in genere indicati i bagni caldi. Per ridurre il gonfiore, il prurito e il sanguinamento, invece, i bagni freddi possono essere più efficaci. In molti casi, un approccio combinato può essere il più utile, alternando bagni caldi e freddi per ottenere i benefici di entrambi.
  • Sono utili anche gli impacchi freddi: applicare un impacco di ghiaccio avvolto in un panno morbido sull'area interessata può ridurre rapidamente (se le emorroidi sono lievi) il gonfiore e fornire sollievo dal dolore. Gli impacchi freddi devono essere applicati per 10-15 minuti, più volte al giorno.
  • Usa creme e pomate per le emorroidi: esistono varie creme e pomate da banco che contengono ingredienti come corticosteroidi, lidocaina, amamelide e ossido di zinco, che possono ridurre il prurito, il gonfiore e il dolore.
  • Se necessario, prendi un farmaco antidolorifico: per esempio il paracetamolo o l'ibuprofene possono aiutare a gestire il dolore e l'infiammazione associati alle emorroidi.
  • Potrebbero essere utili i lassativi: se la stitichezza è un problema, i lassativi a base di fibre dolci (come psillio, baobab e acacia; in linea generale, una bustina da assumere con molta acqua) possono aiutare a rendere le feci più morbide e facili da espellere.

Trattamenti medici per curare le emorroidi

Per le emorroidi più gravi o persistenti, alcuni trattamenti minimamente invasivi possono essere necessari. Eccoli di seguito.

  • Legatura elastica: è una delle procedure più comuni per trattare le emorroidi interne. Un piccolo elastico viene posto alla base dell'emorroide per interrompere il flusso sanguigno, facendo sì che l'emorroide si riduca e cada entro pochi giorni.
  • Scleroterapia: questa tecnica prevede l'iniezione di una soluzione chimica nell'emorroide per farla ridurre. È meno dolorosa della legatura elastica e può essere efficace per le emorroidi più piccole.
  • Coagulazione a infrarossi o elettrocoagulazione: queste procedure utilizzano la luce infrarossa o una corrente elettrica per indurire e ridurre le emorroidi. Sono minimamente invasive e causano poco dolore.

Quando i trattamenti meno invasivi non sono efficaci o le emorroidi sono molto grandi e dolorose, può essere necessario l’intervento chirurgico.

  • Emorroidectomia: è la rimozione chirurgica delle emorroidi ed è considerata la cura definitiva per le emorroidi gravi. L'emorroidectomia è efficace, ma può essere dolorosa e richiede un periodo di recupero più lungo.
  • Emorroidectomia con Stapler: questa procedura solleva e fissa le emorroidi prolassate nella loro posizione normale nel retto. È meno dolorosa dell'emorroidectomia tradizionale e ha un tempo di recupero più breve, ma può non essere adatta a tutte le persone.

Emorroidi: i rimedi naturali a base d’erbe

Sono diverse le erbe che possono essere utili per alleviare i sintomi delle emorroidi. Eccone alcune tra le più utilizzate.

  • Ippocastano (Aesculus hippocastanum): è noto per le sue proprietà venotoniche, che aiutano a rafforzare le vene e a migliorare la circolazione sanguigna. Inoltre, può contribuire a ridurre l'infiammazione e il dolore associato alle emorroidi. Può essere assunto sotto forma di integratore (in capsule o compresse) o applicato localmente in preparazioni topiche, come creme o gel. Ottimo il macerato glicerico: 30 gocce in poca acqua per 3 volte al giorno, 15 minuti prima dei pasti.
  • Amamelide (Hamamelis virginiana): è astringente e antinfiammatoria. Viene spesso usata in forma di estratto in capsule o compresse o come parte di preparati topici (unguenti, creme ecc.) per alleviare prurito e irritazione. Può essere applicata direttamente sulla zona interessata o usata in bagni caldi.
  • Mirtillo rosso (Vaccinium macrocarpon): anche se è più noto per le sue proprietà antibatteriche e antiossidanti, il mirtillo rosso può anche supportare la salute delle vene grazie ai suoi antociani, che aiutano a migliorare la circolazione e a rinforzare i vasi sanguigni. Puoi prenderlo in capsule o compresse, oppure puoi berne il succo puro: 10 ml 2-3 volte al giorno.
  • Calendula (Calendula officinalis): ha proprietà antinfiammatorie e lenitive. Può essere utilizzata in forma di pomata per ridurre il dolore e l'irritazione delle emorroidi. Puoi anche assumerla sotto forma di tintura madre: 25 gocce per 3 volte al giorno, 20 minuti prima dei pasti.
  • Centaurea (Centaurea cyanus): questa pianta è conosciuta per le sue proprietà lenitive e antinfiammatorie. Può essere utilizzata sotto forma di infuso (2-3 cucchiaini in 150 ml di acqua calda, in infusione per 5-7 minuti) o applicata localmente per alleviare il fastidio.
  • Vite rossa (Vitis vinifera): è ricca di composti polifenolici, in particolare antocianine e proantocianidine, che aiutano a rafforzare le pareti dei vasi sanguigni e disinfiammano. Questi composti aumentano la resistenza capillare e migliorano la tonicità venosa. Rafforzando le vene, la vite rossa può aiutare a prevenire l’ingrossamento delle vene emorroidarie e il loro prolasso. La si può assumere in capsule o compresse. È utile anche il macerato glicerico: 30 gocce in poca acqua per 3 volte al giorno, 15 minuti prima dei pasti.
  • Aloe (Aloe vera): è una pianta nota per le sue proprietà lenitive, antinfiammatorie e cicatrizzanti, che la rendono un rimedio naturale efficace per il trattamento delle emorroidi. Ha un effetto rinfrescante sulla pelle e sulle mucose, e può dare un sollievo immediato al prurito e al bruciore associati alle emorroidi. La consistenza gelatinosa del gel di aloe permette di formare una barriera protettiva sulla pelle, proteggendo l'area irritata. Il gel può essere acquistato in farmacia, parafarmacia, erboristeria e in alcuni supermercati, oppure estratto direttamente dalle foglie di aloe vera (è importante però assicurarsi che le foglie siano ben pulite per evitare contaminazioni) e applicato sulla zona interessata.

Emorroidi: gli integratori da prendere

Alcuni integratori possono essere utili nel trattamento delle emorroidi grazie alle loro proprietà antinfiammatorie e venotoniche. Eccone alcuni efficaci.

  • Diosmina: è un flavonoide presente soprattutto negli agrumi con potenti proprietà antinfiammatorie e antiossidanti. Inoltre, può contribuire a ridurre l'infiammazione e migliorare la salute dei vasi sanguigni, il che può essere utile per alleviare i sintomi delle emorroidi. Inoltre, può anche aiutare a ridurre il gonfiore e il dolore. La sua azione viene potenziata dall’esperidina, un altro flavonoide. Se ne prendono 900 mg al giorno, da abbinare a 100 mg di esperidina. Nei casi particolarmente dolorosi, si può raddoppiare la dose consigliata.
  • Fibre: gli integratori di fibre, come lo psyllium o la gomma di guar, possono aiutare a migliorare la regolarità intestinale e prevenire la stitichezza, riducendo così lo sforzo durante la defecazione, che può aggravare le emorroidi. Questi integratori vanno sempre assunti con abbondante acqua, rispettando le indicazioni riportate sulla confezione del prodotto.
  • Vitamina E: ha proprietà antiossidanti, può aiutare a migliorare la salute della pelle e dei vasi sanguigni e ridurre l'infiammazione. Può essere assunta come integratore (seguendo le indicazioni sulla confezione) o applicata localmente sotto forma di olio.
  • Omega 3: gli integratori di Omega 3 a base di olio di pesce o di semi di lino hanno effetti antinfiammatori, che possono aiutare a ridurre il gonfiore e l'infiammazione associati alle emorroidi. In genere se ne prendono 2-3 perle al giorno.

L’alimentazione giusta per chi è predisposto alle emorroidi

Quando si soffre di emorroidi, l'alimentazione gioca un ruolo fondamentale nel migliorare i sintomi e prevenire ulteriori problemi. Di certo, una dieta ricca di fibre aiuta a rendere le feci più morbide e facilita i movimenti intestinali, riducendo così lo sforzo durante l’evacuazione, che è una delle principali cause di aggravamento delle emorroidi.

Inoltre, è importante evitare pasti abbondanti: fare pasti più piccoli e frequenti può aiutare a ridurre la pressione sul tratto intestinale e prevenire la stitichezza. E va detto che ci vuole sempre moderazione: è importante mantenere una dieta equilibrata e varia per garantire un adeguato apporto nutrizionale, che però non affatichi né irriti il tratto digerente. Ecco allora gli alimenti e le bevande consigliati.

  • Frutta: mele e pere senza buccia oppure cotte con la buccia, banane mature, arance dolci e frutti di bosco sono ricchi di fibre benefiche. Attenzione invece alle banane verdi che, essendo non completamente mature, contengono amidi resistenti che possono essere difficili da digerire, causando stitichezza in alcune persone. Sono poco indicati anche i frutti acidi, che possono irritare l’intestino, i fichi e i datteri disidratati e l’uvetta che, anche se sono ricchi di fibre, possono causare gonfiore addominale in alcune persone, aggravando i sintomi delle emorroidi. Sono invece consigliate le prugne disidratate, conosciute per il loro effetto lassativo naturale grazie al contenuto di sorbitolo.
  • Verdure: fondamentali per aumentare l'assunzione di fibre, sono utili soprattutto spinaci, broccoli, carote, cavoli e patate dolci.
  • Legumi: lenticchie, ceci, fagioli, piselli e soia sono una fonte eccellente di fibre solubili e insolubili, che aiutano a mantenere regolari i movimenti intestinali.
  • Cereali integrali: sono utili soprattutto avena, riso integrale, quinoa, orzo e farro. Sostituire i cereali raffinati con quelli integrali può aumentare significativamente l'apporto di fibre.
  • Semi e frutta secca a guscio: sono indicati in particolare semi di chia, mandorle e noci. Questi alimenti sono ricchi di fibre e possono essere aggiunti a insalate e yogurt, o consumati come snack.
  • Cibi ad alto contenuto di acqua: consumare alimenti ad alto contenuto di acqua (come cetrioli, anguria, lattuga, zucchine e melone) aiuta a mantenere il corpo idratato e le feci morbide.
  • Zuppe: preparare zuppe con verdure fresche e legumi può essere un modo gustoso per aumentare l'assunzione di liquidi e fibre.
  • Alimenti fermentati: tra questi sono indicati in particolare yogurt e kefir, ricchi di probiotici che sostengono la salute intestinale e possono aiutare a prevenire la stitichezza (e quindi le emorroidi); anche crauti e kimchi apportano probiotici che possono supportare la flora intestinale, migliorando la digestione e la regolarità.
  • Acqua: bere almeno 8 bicchieri d'acqua al giorno è fondamentale per prevenire la stitichezza. L'acqua aiuta a mantenere le feci morbide e facilita il loro passaggio attraverso il tratto intestinale.
  • Tisane a base di camomilla, finocchio o zenzero: possono aiutare a ridurre l'infiammazione e facilitare l’evacuazione.
  • Succhi di frutta e verdure fresche: da fare in casa, senza zuccheri aggiunti, e bere al momento, possono essere un buon modo per aumentare l'apporto di liquidi e vitamine.

Gli alimenti da evitare o limitare in caso di emorroidi

  • Pane bianco, pasta bianca e cereali raffinati: hanno un basso contenuto di fibre e possono contribuire alla stitichezza e alle emorroidi.
  • Alimenti processati: cibi confezionati, fast food e snack salati spesso mancano di fibre, irritano l’apparato digerente e infiammano, pertanto possono scatenare o peggiorare i sintomi delle emorroidi.
  • Spezie piccanti: peperoncino, pepe nero e altre spezie piccanti possono irritare il tratto intestinale e peggiorare il disagio causato dalle emorroidi.
  • Cibi grassi e fritti: possono rallentare la digestione e aumentare il rischio di stitichezza ed emorroidi.
  • Latte e formaggi: a causa dell'elevato contenuto di grassi nei prodotti lattiero-caseari, alcune persone possono sperimentare stitichezza, altre invece diarrea. È importante monitorare la propria tolleranza e, se necessario, limitare questi alimenti.
  • Alcol e bevande o cibi contenenti caffeina (caffè, bevande a base di cola, cioccolato): possono disidratare il corpo, infiammare e contribuire alla stitichezza e, quindi, anche alle emorroidi.

Fiorella Coccolo
Esperta di erbe officinali e alimentazione. È direttore responsabile di Curarsi Mangiando, Le Ricette PerdiPeso e Le Ricette della Salute delle Edizioni Riza

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